Obesità infantile, il modello siciliano per prevenirla può diventare nazionale
Il progetto "S.O.S. Sicily Obesity Study" mostra che alimentazione sana e attività fisica possono invertire la tendenza tra i più piccoli

In occasione di un convegno patrocinato dalla Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), è stato presentato il progetto "Sicily Obesity Study – S.O.S.", un'iniziativa che punta a combattere l'obesità infantile attraverso la promozione della dieta mediterranea e dell'attività fisica tra i bambini in età prescolare. Il progetto, sviluppato a Catania e attivo dal 2023 al 2024, ha coinvolto oltre 200 bambini tra i 3 e i 6 anni. L’obiettivo è fornire un modello replicabile su scala nazionale, partendo da un approccio educativo e preventivo radicato nel contesto scolastico e familiare. Secondo il Dr. Enrico Di Rosa, presidente della SItI, "si tratta di un intervento di sanità pubblica facilmente esportabile in tutta Italia".
Le fasi del progetto e il coinvolgimento delle famiglie
Nella prima fase, il progetto ha analizzato le abitudini alimentari e lo stato nutrizionale dei bambini in due scuole materne di Catania, una in centro e una in periferia. In seguito, è stato introdotto un programma educativo basato sui principi della Dieta Mediterranea, con attività ludiche e sensoriali per i piccoli, e laboratori di cucina per i genitori.
I risultati sono stati significativi: è aumentata l’adesione dei genitori alla Dieta Mediterranea, considerata protettiva contro le malattie croniche. I bambini hanno mostrato un maggior consumo di frutta, verdura e legumi, insieme a una crescita del tempo trascorso in giochi di movimento all'aperto.
Un cambiamento nei comportamenti e nello stato nutrizionale
Oltre all'osservazione dei comportamenti, è stata effettuata una valutazione dello stato nutrizionale attraverso parametri come BMI, BMI Z-Score, rapporto circonferenza vita/altezza e bioimpedenziometria (BIA). Dopo circa 14 mesi, si è registrato un miglioramento della composizione corporea in alcuni bambini, al di là dei valori di BMI.
L'importanza della prevenzione precoce
Una parte rilevante del progetto ha riguardato anche il monitoraggio dell'Early Adiposity Rebound, un indicatore precoce del rischio di obesità futura, che si manifesta tra i 3 e i 5 anni, soprattutto tra le bambine. La precoce identificazione di questo fattore è fondamentale per intervenire tempestivamente.
Il successo del progetto si deve anche alla collaborazione tra istituzioni, tra cui l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Catania, l'Asp, la Fondazione Italiana per l'Educazione Alimentare e l'approvazione dell'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, nell'ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025.
Un approccio replicabile per tutta l'Italia
Lo studio mostra come educazione alimentare e attività motoria fin dalla tenera età possano produrre effetti positivi, concreti e misurabili. L'esperienza siciliana rappresenta quindi un esempio di buona pratica di salute pubblica, da adattare ad altri contesti territoriali italiani.
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