Occhi puntati sull’HMPV: primi casi in Italia. Chi sono i soggetti a rischio
Tutto ciò che c’è da sapere sull’HMPV, patogeno stagionale che sta attirando l’attenzione degli esperti di tutto il mondo

L’Hmpv, noto anche come metapneumovirus umano, è un virus respiratorio che causa sintomi simili a quelli dell’influenza e del raffreddore. Negli ultimi giorni, l’attenzione si è concentrata su un aumento dei casi in Cina, mentre in Italia i numeri restano per ora sotto controllo. Il virologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha confermato che "numerosi casi” si sono verificati “anche nel nostro Paese”, ma ha rassicurato spiegando che al momento “non c’è motivo di allarmismo, trattandosi di un virus già noto".
Sintomi e contagio: cosa sapere sull’Hmpv
Il metapneumovirus umano si trasmette attraverso goccioline respiratorie e il contatto con superfici contaminate. I sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e respiro sibilante. Come spiegato da Bassetti, il virus può portare a complicazioni come bronchiti e polmoniti, soprattutto nei soggetti più fragili. “È un virus che può causare bronchiti e polmoniti, molto simile all’influenza e ad altri virus parainfluenzali”, ha sottolineato il virologo, ricordando che non esistono al momento vaccini o trattamenti antivirali specifici.
I sintomi dell'HMPV:
- Febbre
- Tosse persistente
- Difficoltà respiratorie
- Respiro sibilante
- Congestione nasale
- Mal di gola
- Affaticamento
- Dolori muscolari (in alcuni casi)
Situazione in Italia e Cina: un confronto
In Italia, l’Hmpv è stato rilevato nell’1,2% dei campioni analizzati da persone con sintomi simil-influenzali, un dato nettamente inferiore rispetto ad altri virus respiratori come l’influenza (16,2%) e il SARS-CoV-2 (2%). In Cina, invece, si registra un aumento dei casi, specialmente tra i bambini sotto i 14 anni. Tuttavia, Bassetti ha chiarito che “in Italia il virus non ha caratteristiche epidemiche, mentre in Cina potrebbe averle, forse a causa di mutazioni che ne aumentano la contagiosità”.
Chi è più a rischio di complicazioni
Secondo Bassetti, il metapneumovirus umano può essere particolarmente grave per chi ha un sistema immunitario compromesso. “Oncologici, leucemici, trapiantati e persone in terapia immunosoppressiva sono a maggior rischio”, ha dichiarato. Nei contesti più vulnerabili, le infezioni possono progredire verso forme severe di polmonite virale, aumentando la necessità di sorveglianza sanitaria.
La prevenzione resta fondamentale
Nonostante la mancanza di un vaccino o di trattamenti specifici, le misure di prevenzione possono ridurre il rischio di diffusione. “Lavarsi le mani regolarmente e mantenere buone pratiche igieniche sono essenziali per limitare la trasmissione”, ha ricordato Bassetti. Inoltre, gli esperti invitano a mantenere alta la vigilanza durante i mesi invernali, quando l’Hmpv circola più attivamente insieme ad altri virus respiratori.
Conclusioni degli esperti: nessuna emergenza globale
Secondo Bassetti, la situazione globale non è motivo di preoccupazione immediata. “È un virus che già conosciamo e di fronte al quale bisogna fare attenzione”, ha spiegato. L’ECDC e l’OMS confermano che l’Hmpv non rappresenta una minaccia significativa per l’Europa, mentre il monitoraggio continua per garantire una pronta risposta a eventuali cambiamenti epidemiologici.