Long Covid, a 4 anni dalla Pandemia aumenta il numero delle persone che soffre di fatica e mal di testa, ma anche di problemi più gravi
Ne soffre il 45 per cento degli italiani colpiti dal virus. L’impatto sul Sistema Sanitario è significativo. Al via i primi corsi di formazione sul Long Covid

L’emergenza Covid è ormai un lontano e sbiadito ricordo. A 4 anni di distanza dalla Pandemia che ha costretto centinaia di milioni di persone a trasformare profondamente le proprie abitudini di vita tanti vivono quella che è stata definita sindrome da Long Covid. Le persone che ne sono affette, e che fin dai primi momenti lamentavano problemi anche gravi, vivono le proprie giornate con sintomi persistenti come astenia, cefalee croniche, difficoltà nel compiere attività quotidiane, oltre a problemi cardiaci e neurologici. E non si parla di pochi casi isolati. Stando ai dati raccolti su tutto il territorio nazionale il 45 per cento degli italiani infettati durante la Pandemia lamenta sintomi in alcuni casi invalidanti. Il problema risulta esser pertanto grave, e lo stesso Ordine dei Medici di Milano rileva l’importanza di affrontare seriamente questo fenomeno di cui si parla però pochissimo.
Il Long Covid ha un impatto significativo sul Sistema Sanitario
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, ha evidenziato come la sindrome post Covid rappresenti un notevole impatto sociosanitario sul sistema sanitario nazionale. “Grazie ai vaccini e a una comprensione più approfondita del virus - ha spiegato Rossi - siamo riusciti a mitigare gli effetti della prima infezione da Covid-19. Tuttavia, la sfida attuale consiste nella gestione efficace degli effetti del Long-Covid”. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, tra il 2021 e il 2022, i decessi legati al post Covid in Italia sono stati 4.700, un dato probabilmente sottostimato. Nella sola area milanese, si stimano circa 350 decessi correlati. “Questi numeri - afferma l'OmceoMi - evidenziano la necessità di una maggiore sensibilizzazione sulla sindrome post Covid, sia tra i professionisti della medicina territoriale che nella popolazione generale.”
Al via i primi corsi di formazione sul Long Covid
Proprio oggi partirà un corso di formazione a distanza (FAD) asincrona denominata ‘Epidemiologia, clinica e gestione della sindrome Post Covid’, promossa dall'Ordine dei Medici di Milano. L’obiettivo di questo corso è fornire conoscenze approfondite sul Long Covid, analizzando le manifestazioni cliniche subacute e croniche che possono protrarsi per mesi dopo l'infezione acuta, con un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone e sui costi assistenziali e gestionali. L’obiettivo è quello di conoscere meglio “il fenomeno delle persone colpite che presentano, a distanza di settimane dal termine dell’infezione acuta, varie manifestazioni cliniche subacute e croniche, spesso decisamente invalidanti e perduranti nel tempo, anche diversi mesi, con un impatto sensibile, oltre che sui costi assistenziali e gestionali, anche sulla qualità della vita della persona. I primi numeri disponibili lo dimostrano, e molti altri ne arriveranno a confermarlo. Da qui la necessità di realizzare un corso specifico, per età adulta e pediatrica, che possa essere di aiuto nel riconoscimento e nel trattamento di questa sindrome definendo soprattutto un percorso cui avviare i pazienti, che spesso dichiarano di sentirsi poco compresi e aiutati. Ancora una volta l'Omceo ambrosiano si fa apripista di una tematica che viene fatta passare quasi sotto silenzio ma che colpisce molti cittadini (e molti medici, che si sono ammalati in prima linea) e che non hanno neppure riconosciuta un'esenzione per patologia o tabellato un codice specifico di invalidità".
Maria Grazia Manfredi e Massimo Parise, responsabili scientifici e consiglieri di OmceoMi, hanno affermato che il corso ha un duplice obiettivo: offrire (in)formazione sulla sindrome post Covid, evidenziando dati epidemiologici, possibili manifestazioni e sequele, e la gestione della condizione in tutte le sue varie implicazioni mirate ai pazienti giusti. Al contempo, il corso mira ad aiutare i clinici, specialisti e la medicina del territorio a standardizzare e uniformare un approccio efficace al trattamento dei pazienti, fornendo un supporto adeguato.