Influenza aviaria: primo caso umano di H5N1 in Gran Bretagna
Confermato un caso umano nelle West Midlands. Rischio basso per la popolazione generale, monitoraggio attivo delle autorità sanitarie

Un caso umano di influenza aviaria A (H5N1) è stato confermato in Inghilterra nella regione delle West Midlands. La Uk Health Security Agency (Ukhsa) ha comunicato che la persona contagiata lavorava in una fattoria e aveva avuto "un contatto stretto e prolungato con un numero elevato di uccelli infetti". Il paziente, attualmente ricoverato in un reparto ad alta specializzazione per malattie infettive, è in buona salute e in via di guarigione.
Rischio di diffusione limitato, conferma la Ukhsa
Secondo l’Ukhsa, "il rischio per la popolazione generale continua ad essere molto basso", grazie anche ai sistemi di sorveglianza in atto. Gli uccelli contagiati presentavano il genotipo DI.2, noto per la sua circolazione negli uccelli in questa stagione nel Regno Unito. Questo ceppo è "diverso da quelli che circolano tra mammiferi e uccelli negli Stati Uniti", ha precisato l’agenzia. Finora, "non è stata dimostrata alcuna trasmissione da uomo a uomo", anche in presenza di un'ampia sorveglianza.
Misure di contenimento rapide e mirate
Le autorità hanno immediatamente tracciato tutte le persone entrate in contatto con il caso confermato. Ai soggetti considerati a rischio è stato somministrato un trattamento antivirale per ridurre il rischio di infezione. "Abbiamo sistemi solidi in atto per rilevare i casi in anticipo e adottare le misure necessarie", ha dichiarato Susan Hopkins, Chief Medical Adviser dell’Ukhsa.
La lotta contro l’aviaria: un impegno internazionale

La diffusione dell’influenza aviaria continua a destare preoccupazione in diversi Paesi. L’Italia, ad esempio, conta 53 focolai, con la maggior parte concentrata tra Veneto e Lombardia. A livello europeo, il ministro Francesco Lollobrigida ha chiesto alla Commissione Europea l’attivazione dei fondi della Riserva agricola per sostenere gli allevatori colpiti. "Stiamo investendo in biosicurezza e buone pratiche, ma servono risorse per indennizzare gli allevatori danneggiati", ha sottolineato Lollobrigida.