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L’emergenza per l’influenza aviaria entra nel vivo. Focolai di H5N1 anche in Italia. Bassetti: "Uno su due muore"

Cresce l’allarme per il virus H5N1: ecco i rischi globali e perché si parla di una possibile pandemia

Roberto Zoncadi R.Z.   
Foto Shutterstock
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L’influenza aviaria H5N1 sta nuovamente destando preoccupazioni a livello globale. Dal 2024, si registra il numero più alto di casi dal 2015, con 79 infezioni umane confermate e decessi in Stati Uniti e Cambogia. Anche in Italia sono stati accertati 11 focolai tra Mantova e Verona, coinvolgendo oltre 1.650 allevamenti. Matteo Bassetti, virologo e direttore di Malattie Infettive al San Martino di Genova, lo aveva previsto qualche giorno fa: “Credo che quest'anno sarà quasi certamente l'anno dell'aviaria. Avremo sicuramente dei casi in Europa”.

I rischi legati alla trasmissibilità del virus

Bassetti ha espresso forte preoccupazione riguardo alla possibilità che l’H5N1 diventi trasmissibile da uomo a uomo. "Il passaggio per diventare trasmissibile da uomo a uomo è veramente molto vicino. Nel momento in cui ciò dovesse avvenire, il contagio avverrebbe attraverso le goccioline respiratorie" ha spiegato. Attualmente, il contagio avviene solo tramite contatto diretto con animali infetti o superfici contaminate, ma una mutazione potrebbe cambiare radicalmente lo scenario.

Mortalità, nel 50 per cento dei casi è fatale

Un altro elemento che rende l’H5N1 particolarmente preoccupante è il suo tasso di mortalità. "Se guardiamo i dati di letalità, l'influenza aviaria ha una letalità del 50% quando colpisce gli esseri umani", ha sottolineato Bassetti. Questo significa che metà delle persone infettate dal virus non sopravvive. "Anche i casi che sono avvenuti negli Stati Uniti hanno fatto tanti danni. Non possiamo essere ottimisti", ha aggiunto.

La risposta degli Stati Uniti: vaccini mRNA in arrivo

Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha stanziato 211 milioni di dollari per accelerare lo sviluppo di vaccini mRNA specifici contro l’H5N1. "Questo investimento dimostra l’impegno della nostra amministrazione contro le minacce pandemiche", ha dichiarato Xavier Becerra, segretario alla salute. Moderna e Pfizer stanno già lavorando su prototipi, mentre una scorta di vaccini tradizionali è pronta per un uso immediato.

In Italia, focolai e danni economici

Anche l’Italia deve affrontare la minaccia dell’H5N1. Tra Mantova e Verona, le autorità hanno delimitato zone di protezione per arginare i focolai, ma gli allevatori denunciano gravi perdite economiche. Coldiretti ha chiesto maggiori controlli sulle importazioni di animali vivi, in particolare dal Nord Europa, per limitare la diffusione del virus.

Pandemia: siamo pronti?

Bassetti ha infine lanciato un monito sulla capacità dell’Europa di fronteggiare una possibile pandemia di influenza aviaria: "Le regole da seguire sono quelle di organizzarsi. Dicono che siamo pronti, ma io non sono così convinto che siamo organizzati per affrontare un'eventuale epidemia di influenza aviaria. Non credo che tutti i Paesi europei siano preparati".

Sintomi e prevenzione

I sintomi dell’H5N1 includono febbre, difficoltà respiratorie, congiuntivite e, nei casi più gravi, polmonite. L’Efsa rassicura che il consumo di carne e prodotti animali è sicuro, purché vengano rispettate le norme igieniche e di cottura. Anche per gli animali domestici, è importante evitare contatti con uccelli selvatici e garantire un’alimentazione sicura.

Di seguito la scheda informativa sull’influenza aviaria H5N1 

Cos’è l’influenza aviaria e perché è pericolosa?
L’influenza aviaria è un’infezione virale che colpisce principalmente gli uccelli, ma che può occasionalmente infettare i mammiferi e gli esseri umani. Gli uccelli selvatici, in particolare quelli acquatici, sono il principale vettore del virus, che si diffonde agli allevamenti causando ingenti danni economici e, raramente, infettando persone. Il ceppo H5N1 è particolarmente preoccupante per la sua capacità di mutare e adattarsi a nuove specie, aumentando il rischio di trasmissione.

L’H5N1 è un rischio per l’uomo?
Sebbene la maggior parte dei virus aviari non infetti l’uomo, l’H5N1 può causare sintomi da lievi a gravi, come congiuntivite e problemi respiratori. Secondo l’Ecdc, il rischio per la popolazione generale è basso, ma può diventare moderato per i lavoratori esposti in allevamenti infetti. Al momento, non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo in Europa, ma il monitoraggio rimane essenziale.

Mangiare carne o prodotti animali è sicuro?
Sì, secondo l’Efsa, l’influenza aviaria non si trasmette attraverso il consumo di carne o prodotti derivati da animali infetti. Le normative europee prevedono l’abbattimento e lo smaltimento sicuro degli animali colpiti dal virus, riducendo al minimo il rischio per i consumatori. Una corretta manipolazione e cottura dei cibi garantisce ulteriore sicurezza.

Rischi per animali domestici come gatti e cani
Anche se raro, è possibile che gatti e cani contraggano l’H5N1 se esposti a uccelli infetti o alimentati con carne cruda proveniente da allevamenti non controllati. Si consiglia di evitare il contatto con uccelli selvatici e di garantire una dieta sicura per gli animali domestici, specialmente nelle aree in cui sono stati rilevati focolai.

La sorveglianza in Italia
In Italia, la sorveglianza sui virus aviari è coordinata dal Ministero della Salute e dal Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Gli allevamenti sono sottoposti a controlli regolari, mentre eventuali casi sospetti sono monitorati attraverso la rete RespiVirNet, che tiene traccia delle sindromi respiratorie in collaborazione con medici e pediatri sentinella.

Roberto Zoncadi R.Z.   
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