FIMP: “La metà dei giovani italiani soffre di carenza di vitamina D”
Il presidente Paolo Biasci: “Sotto accusa gli stili di vita troppo indoor di bambini e adolescenti. Quando necessario è possibile assumere adeguati integratori solo su indicazione del pediatra di famiglia”
Paestum (SA), 18 ottobre - Più del 50% degli italiani, con meno di 16 anni, soffre di carenza di vitamina D. In particolare i più esposti ai rischi per la salute, derivati da questa insufficienza, risultano gli adolescenti. Sotto accusa è soprattutto la scarsa esposizione al sole da cui dipende oltre il 90% dell’assorbimento della vitamina. Lo stile di vita troppo “indoor”, che inizia solitamente in questo periodo dell’anno, influenza in modo significativo lo stato vitaminico. Infatti il 36% dei teenager passa almeno due ore al giorno a giocare a videogames o la PC e il 48% invece guarda troppa televisione. È questo l’allarme lanciato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) in occasione della penultima giornata del suo XIII Congresso Nazionale Scientifico.
“Assumere una dose adeguata di Vitamina D è fondamentale per lo sviluppo corretto della massa ossea e di quella muscolare - afferma il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale FIMP -. Inoltre è fondamentale perché aiuta a rafforzare il sistema immunitario e contribuisce così a difendere l’organismo dalle infezioni. Come pediatri di famiglia siamo preoccupati dal grande numero di giovanissimi italiani che soffrono di ipovitaminosi D. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D3 viene assicurato da una corretta e adeguata esposizione solare e quindi consigliamo vivamente a tutti i giovani di passare parte del loro tempo libero all’aperto, magari praticando un po’ di sport o attività fisica”.
“La dieta gioca un ruolo trascurabile nella carenza di vitamina D - aggiunge il dott. Mattia Doria, Segretario alle Attività Scientifiche della FIMP -. Il latte e più in generale gli alimenti, anche se fortificati con vitamine, non rappresentano una modalità ottimale per la prevenzione dell’ipovitaminosi nel bambino e nell’adolescente. Può essere quindi necessario ricorre a integratori alimentari che possono svolgere un ruolo particolarmente utile in età pediatrica. Sono prodotti assolutamente sicuri ed efficaci che devono però essere assunti solo su indicazione e consiglio del pediatra di famiglia anche in termini di posologia corretta”.
Al congresso di Paestum un’intera sessione è dedicata anche alle vitamine del complesso B. “Hanno un ruolo importantissimo per compensare le carenze da diete di esclusione collegate ad allergie o intolleranze alimentari - aggiunge il dott. Biasci -. Questi problemi di salute sono in forte crescita e adesso interessano più dell’8% dei bambini italiani. Risulta così fondamentale anche per questo gruppo di vitamine un eventuale utilizzo di adeguati integratori in caso di deficit che sono più frequenti nei bambini che fanno uso di diete di esclusione o sbilanciate”. “In particolare - ricorda il dott. Doria - occorre avere particolare cura delle famiglie che scelgono per sé e i propri figli uno stile alimentare a base vegetale, soprattutto se totalmente privo di proteine di origine animale. In questi casi l’utilizzo dell’integrazione con vitamine del complesso B, e della vitamina B12 è obbligatorio”.