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Un cocktail terapeutico a base di Ginkgo Biloba e Acai per trattare i sintomi cognitivi del Parkinson

Uno studio rivela che la combinazione di Ginkgo Biloba e Acai in capsule può migliorare le funzioni cognitive nei pazienti con Parkinson, offrendo un’alternativa naturale ai trattamenti tradizionali

Roberto Zoncadi R.Z.   
Foto Shutterstock
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Il Parkinson è una delle malattie neurodegenerative più diffuse al mondo, con milioni di persone affette, soprattutto sopra i 60 anni. Sebbene sia noto per i sintomi motori come tremori e rigidità muscolare, i deficit cognitivi rappresentano un ostacolo altrettanto importante per la qualità della vita. Problemi come perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e lentezza decisionale complicano le attività quotidiane e aumentano la dipendenza dai caregiver. I trattamenti tradizionali, come la Levodopa, sono ampiamente utilizzati per gestire i sintomi motori, ma spesso lasciano irrisolti i problemi cognitivi. Inoltre, questi farmaci possono causare dipendenza e gravi effetti collaterali. Per questo motivo, la ricerca su soluzioni naturali e complementari sta ricevendo crescente attenzione. Tra queste, spicca uno studio innovativo che combina Ginkgo Biloba e Acai Extract come trattamento alternativo.

Proprietà di Ginkgo Biloba e Acai: il cuore dello studio

Il Ginkgo Biloba è conosciuto da tempo per le sue proprietà neuroprotettive. Derivato dalle foglie di un albero antico, questo estratto vegetale migliora la circolazione cerebrale, riduce lo stress ossidativo e protegge i neuroni dalla degenerazione. In modelli animali di Parkinson, il Ginkgo ha dimostrato di rallentare la perdita di dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo motorio e cognitivo.

L’Acai, invece, è una bacca ricca di polifenoli e antiossidanti, originaria dell’Amazzonia. Questi composti aiutano a combattere i radicali liberi, ridurre l’infiammazione e proteggere le cellule cerebrali. Studi recenti hanno evidenziato che l’Acai può promuovere la rigenerazione neuronale e migliorare la memoria e l’attenzione, due aree critiche nei pazienti con Parkinson.

Combinare questi due composti, come suggerito dallo studio, potrebbe offrire un effetto sinergico, potenziando i benefici complessivi e agendo su più meccanismi biologici.

Lo studio: metodologia e risultati promettenti

Lo studio ha coinvolto un paziente maschio di 77 anni affetto da Parkinson. Per tre mesi, il paziente ha assunto giornalmente 240 mg di Ginkgo Biloba e 500 mg di Acai Extract in forma di capsule. Le sue capacità cognitive sono state valutate attraverso il Montreal Cognitive Assessment (MoCA), un test standardizzato per misurare memoria, attenzione e linguaggio. I risultati sono stati significativi. Il punteggio MoCA del paziente è aumentato da 19 a 23 punti nell’arco di tre mesi. Le aree con i maggiori progressi includevano la memoria e l’attenzione, con miglioramenti evidenti nella capacità di calcolo e di elaborazione linguistica. Nonostante il paziente sia rimasto nella categoria patologica del test MoCA, il miglioramento suggerisce che il cocktail terapeutico possa essere un valido supporto per i sintomi cognitivi.

Vantaggi e limiti del trattamento naturale

Questo trattamento presenta numerosi vantaggi. Essendo basato su integratori naturali, come il Ginkgo Biloba e l’Acai, è ben tollerato e privo degli effetti collaterali tipici dei farmaci sintetici. Inoltre, entrambi gli integratori sono facilmente reperibili e relativamente economici, rendendoli una scelta accessibile per molte persone. Tuttavia, lo studio presenta anche limiti significativi. Il campione, composto da un solo paziente, rende difficile generalizzare i risultati. La durata dello studio, limitata a tre mesi, non consente di valutare l’efficacia a lungo termine del trattamento. Inoltre, l’assenza di un gruppo di controllo con placebo impedisce di escludere eventuali effetti placebo nei miglioramenti osservati.

Prospettive future per il trattamento del Parkinson

Questo studio rappresenta un primo passo promettente verso l’uso di trattamenti naturali per affrontare i deficit cognitivi del Parkinson. Tuttavia, per confermare questi risultati, saranno necessari studi più ampi, che coinvolgano un numero maggiore di pazienti e considerino periodi di trattamento più lunghi. Le future ricerche potrebbero concentrarsi anche sull’approfondimento dei meccanismi biologici alla base dei miglioramenti osservati. Capire come il Ginkgo Biloba e l’Acai agiscono a livello cellulare potrebbe aprire nuove strade per sviluppare terapie personalizzate e più efficaci.

La combinazione di Ginkgo Biloba e Acai rappresenta un approccio innovativo e naturale per gestire i sintomi cognitivi del Parkinson. Sebbene i risultati siano preliminari, il miglioramento osservato nel punteggio MoCA del paziente suggerisce che questa strategia possa integrare efficacemente le terapie tradizionali. Con ulteriori studi, questo cocktail terapeutico potrebbe diventare una parte integrante del trattamento del Parkinson, offrendo una soluzione più sicura, accessibile e sostenibile per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Fonte:
Scientific Research

Roberto Zoncadi R.Z.   
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