Farmaci e latte materno: come influenzano proteine e grassi. I rischi per il neonato
Alcuni medicinali, tra cui antidepressivi e antinfiammatori, possono ridurre proteine, grassi ed energia nel latte delle giovani mamme. Gli esperti rassicurano, ma raccomandano monitoraggi regolari sulla crescita dei bebè
Alcuni farmaci assunti durante l’allattamento possono alterare la qualità del latte materno, riducendo nutrienti essenziali come proteine, grassi ed energia e, di conseguenza, mettere potenzialmente a rischio la crescita e il benessere dei neonati. Un recente studio condotto da Essi Whaites Heinonen, M.D., Ph.D., presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, ha approfondito questo tema, analizzando l'impatto di specifiche categorie di farmaci sulla composizione nutrizionale del latte. La ricerca, condotta su 3.974 campioni di latte raccolti da madri in trattamento con farmaci a lungo termine, madri sane e madri con disturbi analoghi ma non trattate, ha evidenziato variazioni significative nei livelli di proteine, grassi ed energia, pur rimanendo entro limiti considerati accettabili.
Farmaci e riduzione delle proteine nel latte materno
Lo studio ha rivelato che alcune categorie di farmaci possono influire significativamente sul contenuto di proteine del latte materno. In particolare, le madri in trattamento con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), anticorpi monoclonali, steroidi e altri farmaci antinfiammatori presentavano una riduzione delle proteine compresa tra il 15 e il 21% rispetto alle madri sane. Per fare un esempio, il contenuto medio di proteine era di 0,92 g/100 mL nelle madri che assumevano SSRI e di 0,85 g/100 mL in quelle trattate con steroidi, a fronte di un valore di 1,08 g/100 mL riscontrato nei campioni di latte delle madri sane. Come hanno precisato gli autori dello studio, "le differenze erano significative per SSRIs e steroidi". Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante queste variazioni, i livelli di proteine rilevati rimanevano entro i limiti considerati normali.
Categoria di madri | Farmaco assunto | Livello medio di proteine (g/100 mL) |
---|---|---|
Madri sane | - | 1,08 |
Madri in trattamento | SSRI | 0,92 |
Madri in trattamento | Anticorpi monoclonali | 0,85 |
Madri in trattamento | Steroidi | 0,85 |
Madri in trattamento | Altri farmaci antinfiammatori | 0,88 |
Impatto su grassi ed energia: cosa dicono i dati
Lo studio ha inoltre evidenziato una diminuzione del contenuto di grassi e dell'energia nel latte materno nelle madri che assumevano farmaci antinfiammatori non specificati. In questi casi, i livelli di grassi erano inferiori del 10-22% rispetto a quelli riscontrati sia nelle madri sane che nelle madri del gruppo di controllo affette da disturbi analoghi (DMC). Gli autori hanno però sottolineato che le differenze significative riguardavano principalmente i grassi, mentre l'impatto sull'apporto calorico complessivo risultava meno rilevante.
Categoria di madri | Farmaco assunto | Riduzione del contenuto di grassi | Riduzione dell'energia |
---|---|---|---|
Madri sane | - | 0% | 0% |
Madri con DMC | - | 0% | 0% |
Madri in trattamento | Farmaci antinfiammatori non specificati | 10-22% | Impatto minore |
Implicazioni per l’allattamento e la crescita neonatale
Nonostante i macronutrienti nel latte materno delle madri esposte ai farmaci rientrino nei parametri considerati normali, i ricercatori sottolineano l'importanza di mantenere un approccio prudente. "I livelli medi dei macronutrienti erano nella norma in tutti i gruppi esposti", affermano gli autori, evidenziando che non ci sono ragioni per modificare le attuali raccomandazioni sull’allattamento al seno per le madri in trattamento con antidepressivi o farmaci antinfiammatori. Tuttavia, gli studiosi raccomandano di monitorare con attenzione la crescita dei neonati, ribadendo che una vigilanza regolare rimane fondamentale per garantire il loro benessere.
Conflitti di interesse e trasparenza
Lo studio, condotto con il coinvolgimento di esperti che hanno dichiarato legami con l'industria farmaceutica, rappresenta un esempio di trasparenza scientifica, come evidenziato dagli stessi autori. Pur senza intaccare la validità dei risultati, questo elemento suggerisce la necessità di mantenere un approccio prudente nell’interpretazione dei dati. L’analisi, in ogni caso, offre un contributo prezioso alla comprensione dell’impatto dei farmaci sulla composizione del latte materno, delineando nuove prospettive per migliorare le pratiche cliniche e promuovere il benessere di madre e neonato.
Fonte:
JAMA Network Open