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L’elettrocardiogramma predittivo diventa realtà grazie all’IA

Uno studio italiano dimostra che l’Intelligenza Artificiale può trasformare un semplice ECG in uno strumento predittivo per la prevenzione cardiovascolare

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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Un algoritmo basato sull’Intelligenza Artificiale potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene utilizzato l’elettrocardiogramma (ECG) nella prevenzione dei problemi cardiovascolari. Un innovativo studio nato a Modena e condotto con la collaborazione di prestigiosi atenei italiani ha dimostrato che, partendo da un semplice tracciato ECG, è possibile stimare il rischio cardiovascolare a lungo termine. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Electrocardiology, una delle principali riviste scientifiche internazionali del settore. Lo studio ha analizzato oltre 60.000 tracciati raccolti in 17 anni nelle strutture sanitarie modenesi. I dati, completamente anonimi, sono stati elaborati in forma retrospettiva, permettendo l’elaborazione di un modello predittivo in grado di cogliere segnali invisibili a un’analisi tradizionale.

L’IA riconosce segnali nascosti nei tracciati ECG

L’ECG è uno degli esami più usati e meno invasivi per il cuore, ma grazie all’IA può assumere un nuovo valore clinico. Il sistema digitale impiegato nello studio è stato progettato per valutare le probabilità che un paziente sviluppi patologie cardiovascolari nei prossimi anni, anche in assenza di sintomi o anomalie visibili.

La digitalizzazione dei tracciati ha consentito la creazione di una banca dati ampia e dettagliata, composta da quasi un milione di informazioni numeriche. Proprio da questo patrimonio digitale è nata la possibilità di elaborare e confrontare automaticamente dati complessi, individuando schemi di rischio ricorrenti che sfuggono all’occhio umano. Questo approccio apre la strada a un uso più esteso dell’ECG come strumento di previsione oltre che di diagnosi.

Una collaborazione scientifica tutta italiana

Il progetto è frutto della collaborazione tra l’Azienda USL di Modena, l’Ospedale di Baggiovara, l’Università di Modena e Reggio Emilia, il Politecnico di Milano e l’Università di Bergamo. Si tratta del primo studio europeo a utilizzare l’elettrocardiogramma in chiave prognostica su scala di popolazione.
Un traguardo significativo che unisce innovazione tecnologica e ricerca clinica, confermando il potenziale della medicina digitale anche nella gestione delle patologie più comuni e diffuse.

Verso una diagnosi precoce e personalizzata

Il prossimo passo sarà l’introduzione degli algoritmi IA nella pratica clinica quotidiana. Questo permetterebbe ai medici di individuare con anticipo i soggetti più esposti al rischio cardiovascolare, anche se privi di sintomi.

Come spiegano i ricercatori, “una diagnosi precoce può aumentare notevolmente le possibilità di trattamento efficace”. La banca dati utilizzata nello studio contiene oltre 400.000 tracciati ECG, e rappresenta una risorsa strategica per il futuro sviluppo di modelli predittivi ancora più precisi. Lo studio, oltre ad avere un valore scientifico, è un esempio concreto di come tecnologia e medicina possano lavorare insieme per migliorare la salute pubblica e salvare vite.

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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