CAR T "off-the-shelf": la nuova frontiera della terapia contro il cancro
Scienziati scoprono come rendere le cellule CAR T universali, riducendo costi e tempi di trattamento. Un passo decisivo verso l'immunoterapia del futuro

La terapia con cellule CAR T ha rivoluzionato l'oncologia, offrendo a molti pazienti con tumori ematologici un’opzione efficace e mirata. Tuttavia, l'attuale processo di produzione, che prevede la modifica genetica delle cellule T del paziente, è lungo, costoso e non sempre praticabile. Ora, un team di ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSK) ha sviluppato un nuovo metodo che potrebbe eliminare questi ostacoli, consentendo la creazione di CAR T "off-the-shelf", ovvero pronte all'uso, senza la necessità di prelevare le cellule dal paziente.
Una proteina virale per superare il rigetto
Il cuore di questa innovazione è la proteina Nef, originariamente associata all’HIV, che si è rivelata capace di proteggere le cellule CAR T dall’attacco del sistema immunitario del paziente. Secondo Karlo Perica, primo autore dello studio pubblicato su Nature, "questa proteina riduce l’espressione dell’HLA-I, un marcatore che solitamente segnala le cellule estranee al sistema immunitario, evitando così che vengano distrutte prematuramente". Inoltre, Nef previene l’apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata, aumentando la durata e l’efficacia della terapia.
L’ingegneria genetica dietro l’innovazione
Per ottenere queste cellule CAR T universali, il team ha utilizzato la tecnologia di editing genetico CRISPR, inserendo la proteina Nef nel locus TRAC. Questo approccio offre un duplice vantaggio:
- permette un migliore controllo sull’espressione genetica
- elimina il rischio di graft-versus-host disease (GVHD), una pericolosa reazione immunitaria che può verificarsi con le cellule T donatrici
I test preclinici condotti su modelli murini hanno confermato che le CAR T con Nef hanno una sopravvivenza significativamente superiore rispetto alle versioni tradizionali. Inoltre, potrebbero ridurre la necessità di farmaci immunosoppressori, che oggi vengono somministrati per evitare il rigetto ma che espongono i pazienti a maggiori rischi di infezioni ed effetti collaterali.
Un futuro senza attese per i pazienti oncologici
Attualmente, il processo per ottenere cellule CAR T personalizzate può richiedere diverse settimane, un periodo che molti pazienti non possono permettersi di aspettare. Grazie alla nuova tecnologia, invece, le CAR T "off-the-shelf" potranno essere prodotte in anticipo, conservate e rese immediatamente disponibili per il trattamento. "Stiamo lavorando affinché questa tecnologia possa essere utilizzata nei primi studi clinici", ha spiegato Perica.
Al Memorial Sloan Kettering, alcuni trial clinici hanno già esplorato l'uso delle CAR T allogeniche (cioè provenienti da donatori), ma finora richiedevano farmaci immunosoppressori per evitare il rigetto. Con l'introduzione della proteina Nef, si potrebbe eliminare questa necessità, rendendo il trattamento più sicuro ed efficace.
Una svolta per l’immunoterapia oncologica
L'idea di avere cellule CAR T universali rappresenta un enorme passo avanti per l'oncologia. Finora, la terapia era riservata solo a un numero limitato di pazienti a causa dei costi elevati e dei lunghi tempi di attesa. Se questa tecnologia verrà validata negli studi clinici, potrebbe finalmente rendere la terapia CAR T accessibile su larga scala, riducendo tempi e costi e migliorando l’efficacia delle cure oncologiche.
"La nostra ricerca dimostra che possiamo rendere la terapia CAR T più immediata ed efficace", ha concluso Perica. "Il nostro obiettivo è far sì che ogni paziente possa ricevere il trattamento di cui ha bisogno nel minor tempo possibile".
Fonte:
Nature