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L’antipiretico pericoloso, l’allarme dell’Aifa: “Attenzione agli effetti avversi del metamizolo”. I rischi per la salute

L’Agenzia Italiana del Farmaco avverte: il metamizolo presente in farmaci come la Novalgina può causare agranulocitosi, una grave riduzione dei globuli bianchi. Ecco i sintomi da riconoscere e le raccomandazioni per un uso sicuro

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
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Il metamizolo, noto anche come metamizolo sodico o dipirone monoidrato, è un farmaco analgesico e antipiretico utilizzato per alleviare il dolore e ridurre la febbre. Commercializzato principalmente con il nome di Novalgina, è ampiamente utilizzato in Italia. Tuttavia, l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha recentemente lanciato un allarme sulla sicurezza del farmaco, avvertendo i medici sui gravi effetti collaterali che può causare, tra cui l'agranulocitosi, una rara ma grave condizione che comporta una drastica riduzione dei globuli bianchi.

L’agranulocitosi: cos’è e perché è pericolosa

L'agranulocitosi è una condizione patologica caratterizzata dalla diminuzione improvvisa dei granulociti, un tipo di globuli bianchi essenziale per combattere le infezioni. Questa patologia può provocare infezioni gravi e, nei casi più severi, risultare fatale. Secondo l'Aifa, l'agranulocitosi indotta da metamizolo non è dose-dipendente e può manifestarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, anche in pazienti che hanno precedentemente assunto il farmaco senza problemi.

I sintomi principali da tenere sotto controllo includono:

  • Febbre e brividi;
  • Mal di gola persistente;
  • Piaghe dolorose nelle mucose (bocca, naso, gola, genitali o regione anale).

Se questi sintomi si presentano, il trattamento deve essere interrotto immediatamente e il paziente deve sottoporsi a un emocromo completo.

Le raccomandazioni dell’Aifa per medici e pazienti

Per ridurre i rischi associati all’uso del metamizolo, l'Aifa ha emesso una lettera di aggiornamento di farmacovigilanza, sottolineando le seguenti raccomandazioni:

  • Informare i pazienti - I medici devono sensibilizzare i pazienti sui sintomi precoci di agranulocitosi e sull'importanza di interrompere il trattamento ai primi segnali sospetti.
  • Monitorare i sintomi - Particolare attenzione deve essere prestata nei casi in cui il metamizolo viene assunto per febbre, poiché i sintomi potrebbero essere confusi con quelli di altre malattie come l’influenza.
  • Emocromo immediato - In caso di sospetto di agranulocitosi, è necessario eseguire un emocromo completo e interrompere il trattamento in attesa dei risultati.

I farmaci contenenti metamizolo: i prodotti a rischio

Ecco un elenco dei principali farmaci che contengono metamizolo e che possono comportare rischi di agranulocitosi:

  • Novalgina (Sanofi): Antipiretico e analgesico diffuso in Italia.
  • Algopyrin: Usato in diversi Paesi europei.
  • Baralgin: Prescritto per il trattamento del dolore acuto.
  • Dipirona Sodica: Nome generico disponibile in alcuni Paesi.

L’attenzione della comunità scientifica

L’Aifa, in collaborazione con l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), ha avviato una revisione dei medicinali contenenti metamizolo per valutare ulteriormente il profilo di sicurezza. Il Comitato per la Sicurezza dei Medicinali dell’Ema ha raccomandato misure aggiuntive per ridurre il rischio di effetti avversi.

Come sottolinea l’Aifa, il monitoraggio di routine dell’emocromo non è raccomandato, ma è essenziale che medici e pazienti siano consapevoli dei rischi e agiscano tempestivamente in caso di sintomi sospetti.

Come evitare conseguenze gravi

Nonostante la sua efficacia nel trattamento del dolore e della febbre, il metamizolo richiede un uso attento e informato. Per chi ha una storia di problemi al sistema emopoietico o episodi pregressi di agranulocitosi, l’uso del farmaco è assolutamente controindicato.

Fonte:
AIFA

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
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