Tiscali.it
SEGUICI

Sviluppato un vaccino capace di prevenire l’Alzheimer. Efficace su topi e primati, ora i test sull’uomo

La sperimentazione clinica sembra ormai vicina. Il farmaco non colpirà la beta-amiloide, come fanno i medicinali più diffusi, ma la proteina tau

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
Foto Shutterstock
Foto Shutterstock

Un gruppo di scienziati dell’Università del New Mexico ha messo a punto un vaccino innovativo che potrebbe rivoluzionare la lotta all’Alzheimer. La nuova formulazione è stata progettata per colpire la proteina tau, responsabile dei grovigli che si formano nel cervello dei pazienti e che sono fortemente associati alla progressione della malattia. I test preclinici, condotti su topi geneticamente modificati e primati non umani, hanno mostrato una risposta immunitaria solida e duratura, con importanti miglioramenti nei marcatori patologici e nelle funzioni cognitive.

La ricerca è stata pubblicata su Alzheimer’s & Dementia, rivista ufficiale dell’Alzheimer’s Association. Il responsabile del progetto, il professor Kiran Bhaskar, ha dichiarato: “Dato che abbiamo dimostrato l’efficacia sui primati non umani, penso che siamo molto più vicini a una sperimentazione clinica”. L’équipe sta ora cercando finanziamenti da investitori e fondazioni per avviare una fase 1 di test sull’uomo, utilizzando una piattaforma sperimentale basata su particelle virus-simili.

Dalla tau all’immunoterapia: cambia il bersaglio

Il nuovo approccio supera i limiti dell’amiloide

Negli ultimi anni, molti farmaci approvati per l’Alzheimer hanno tentato di colpire la beta-amiloide, un’altra proteina associata alla malattia. Tuttavia, i benefici clinici si sono rivelati limitati. Questo ha spinto la comunità scientifica a considerare la proteina tau come bersaglio alternativo, soprattutto per la sua maggiore correlazione con il declino cognitivo.

Il vaccino ideato all’UNM si basa su una forma modificata della proteina tau, in particolare sulla regione pT181, considerata un biomarcatore chiave della malattia. I test su topi transgenici che esprimono la tau patologica hanno evidenziato una riduzione degli ammassi proteici in aree cerebrali cruciali e un miglioramento nei test di memoria.

Risultati confermati nei primati: una svolta decisiva

Per rafforzare l’evidenza scientifica, i ricercatori hanno collaborato con l’UC Davis e il California National Primate Research Center. In questa fase, il vaccino è stato somministrato a macachi rhesus, animali con un sistema immunitario molto più simile a quello umano. Anche in questo caso, la risposta è stata incoraggiante: forte produzione di anticorpi e persistenza nel tempo.

Successivamente, gli anticorpi prelevati dal siero dei primati vaccinati sono stati testati su campioni di sangue umano provenienti da pazienti con lieve deterioramento cognitivo e su tessuti cerebrali di persone decedute con Alzheimer. I risultati hanno confermato che gli anticorpi riconoscono e si legano alla versione umana della tau, confermando la potenziale efficacia anche negli esseri umani.

Una piattaforma sicura ed efficace

Particelle virus-simili e niente adiuvanti

Il vaccino è stato sviluppato con una tecnologia a base di particelle virus-simili (VLP), prive di materiale genetico ma in grado di esporre frammenti proteici al sistema immunitario. “I vaccini a base di VLP hanno dimostrato di creare un’immunità duratura, con una sola inoculazione primaria e due dosi di richiamo”, ha spiegato Bhaskar.

Un vantaggio importante è che non richiedono adiuvanti, cioè sostanze aggiunte per stimolare la risposta immunitaria. Questo li rende più sicuri per l’uso umano. Il sistema è stato messo a punto da Bryce Chackerian e David Peabody, colleghi del team UNM, esperti in microbiologia e genetica molecolare.

Verso la sperimentazione sull’uomo

Nicole Maphis, PhD, prima autrice degli articoli, ha sottolineato l’importanza del passaggio ai primati non umani: “I topi non hanno una risposta immunitaria simile a quella umana, ma questi primati mostrano una reazione molto più comparabile”. La collaborazione tra istituti è stata determinante per consolidare la validità del vaccino e preparare il terreno per i test clinici futuri.

Il passo successivo sarà ottenere l’approvazione regolatoria e avviare i trial clinici di fase 1 su soggetti umani. Se i risultati continueranno a essere positivi, questo vaccino potrebbe diventare uno dei primi strumenti preventivi realmente efficaci contro il morbo di Alzheimer.

Fonte:

Alzheimer’s & Dementia

Roberto Zoncadi Roberto Zonca   
I più recenti
Sanità, Rossi (Simg): Bpco sfida crescente in medicina generale per diagnosi precoce
Sanità, Rossi (Simg): Bpco sfida crescente in medicina generale per diagnosi precoce
Scoperto cromosoma Y della famiglia di Leonardo da Vinci, ha 6 discendenti in vita
Scoperto cromosoma Y della famiglia di Leonardo da Vinci, ha 6 discendenti in vita
Tumori, scoperto un nuovo parametro per valutarne aggressività e resistenza alle terapie
Tumori, scoperto un nuovo parametro per valutarne aggressività e resistenza alle terapie
Arriva il gelato cosmetico, super food e anti-age nel 'Logevity ice cream'
Arriva il gelato cosmetico, super food e anti-age nel 'Logevity ice cream'
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...