Tiscali.it
SEGUICI

Tumore della prostata, entro il 2040 atteso un raddoppio dei casi. Lancet: "Prepararsi a gestire il fenomeno"

Il tumore della prostata rappresenta il 15% delle diagnosi di tumore ed è la neoplasia più diffusa nei maschi in oltre cento Paesi del mondo.

Carlo Ferraioli di Carlo Ferraioli   
Tumore della prostata, entro il 2040 atteso un raddoppio dei casi

Entro il 2040 i casi annui di tumore alla prostata nel mondo raddoppieranno, passando dagli attuali 1,4 milioni a 2,9 milioni. Di pari passo, cresceranno dell'85% i decessi che dai 375 mila di oggi raggiungeranno i 400 mila. Sono i dati che emergono da un rapporto pubblicato sulla rivista 'The Lancet', che sottolinea la necessità "di mettere a punto strategie per gestire questo fenomeno" e fornisce raccomandazioni per mitigare l'impatto della neoplasia.

Il tumore della prostata rappresenta il 15% delle diagnosi di tumore ed è la neoplasia più diffusa nei maschi in oltre cento Paesi del mondo. "Il peso delle malattie a livello globale è già notevole", spiega la 'Lancet Commission on prostate cancer', ma è destinato ad aumentare ulteriormente. "L'aumento dell'aspettativa di vita nei Paesi a basso e medio reddito determinerà grandi aumenti del cancro alla prostata, e si prevede che i casi aumenteranno anche nei Paesi ad alto reddito", aggiunge.

Prevenire con diagnosi precoci

A preoccupare è soprattutto la diagnosi tardiva, che "è diffusa in tutto il mondo, ma soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito è la norma". Gli strumenti per la diagnosi precoce non mancano, tuttavia sono poco diffusi nei Paesi a basso reddito, mentre in quelli ricchi rischiano di essere usati in maniera inappropriata: "lo screening del cancro alla prostata con il test del Psa può portare a un numero eccessivo di test e a trattamenti non necessari negli uomini anziani e a test insufficienti sugli uomini più giovani, ma ad alto rischio", spiega il rapporto.

"Sappiamo che questo aumento dei casi è in arrivo, quindi dobbiamo iniziare a pianificare e agire ora", afferma in una nota il primo firmatario del rapporto, Nicholas James. "Interventi basati sulle evidenze scientifiche, come una migliore diagnosi precoce e programmi educativi, contribuiranno a salvare vite umane e a prevenire malattie dovute al cancro alla prostata negli anni a venire".

Carlo Ferraioli di Carlo Ferraioli   
I più recenti
Michael Garrity - Foto Massachusetts General Hospital
Michael Garrity - Foto Massachusetts General Hospital
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...