Crea danni irreversibili al cervello, l’Ue pronta a vietare un noto insetticida
Si tratta del clorpirifos e viene utilizzato principalmente in agricoltura

La Commissione europea potrebbe presto vietare l’utilizzo del clorpirifos, molecola insetticida usata principalmente in agricoltura e immessa sul mercato per la prima volta negli Usa negli anni Sessanta, su tutto il territorio dell’Ue. Stando a quanto riferito da fonti vicine al dossier, nelle analisi tossicologiche in corso per valutare il rischio della sostanza sarebbero emerse conferme circa i suoi effetti nocivi sull'uomo. Considerato neurotossico, e anche un potente interferente endocrino, l’insetticida avrebbe la capacità di ridurre persino il quoziente intellettivo dei soggetti che ne vengono a contatto. Prodotto dalla statunitense Dow Chemical, la molecola può danneggiare in modo irreversibile il cervello dei bambini: è sospettato di essere uno dei fattori che causano disturbi dell’attenzione e iperattività, perdita di punti nel QI e anche obesità. Nei più piccoli si rischia un calo di 2,5 punti del QI. Al momento la sostanza, nata per sostituire il Ddt, risulta esser stato messo al bando in Germania, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Slovenia, Svezia e in Svizzera. In Francia può essere utilizzato ma soltanto per il trattamento degli spinaci.
Bambini rischiano danni cerebrali
Già negli anni passati, infatti, l'esposizione al clorpirifos di donne in gravidanza era stata associata allo sviluppo di disturbi neurologici nei bambini. La Commissione quindi proporrà probabilmente di non rinnovare l'autorizzazione del principio attivo, la cui attuale licenza scade il 31 gennaio 2020. Il clorpirifos è autorizzato in 20 paesi Ue, tra cui l'Italia, anche se a partire dal 2013 molti prodotti contenenti l'insetticida sono stati ritirati dal mercato. Il clorpirifos viene considerato potenzialmente pericoloso da tempo. Negli anni ’90, diversi studi portarono la comunità scientifica ad invitare l’Unione europea, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) a ragionare con molta attenzione sull’opportunità di continuare ad autorizzare il clorpirifos, o almeno a consentirne l’uso senza alcuna restrizione. In uno studio, condotto per meglio comprendere gli effetti neurotossici del clorpirifos e clorpirifos metile, si mettevano in evidenza delle incongruenze potenzialmente fuorvianti sulle conclusioni inserite nelle relazioni di prova presentate dal produttore (Environmental Health)
Dati ufficiali non convincono
L’equipe analizzò i risultati dei test. “Per valutare l’effetto del clorpirifos sul cervello dei ratti in gestazione - raccontò Le Monde - l’azienda ha calcolato la media dell’effetto prodotto su tutte le regioni del cervello analizzate, correlate all’effetto sul peso del cervello. Un vero gioco di prestigioso: considerare solo l’effetto medio ha la conseguenza di mascherare l’impatto su specifiche regioni del cervello”. A tutte le dosi di esposizione, inoltre, il cervelletto degli animali perdeva notevolmente di spessore. Dati che indicano la pericolosità dell’insetticida.