Come uno scudo a difesa dei polmoni, l'aspirina previene i danni causati dall'inquinamento
I farmaci antinfiammatori non steroidei sono in grado di dimezzare l'effetto del particolato ambientale sulla funzione polmonare
Un nuovo studio condotto da un team congiunto di ricercatori della Columbia Mailman School of Public Health, della Harvard Chan School of Public Health e del Boston University School of Medicine ha dimostrato le capacità dell’aspirina nel ridurre gli effetti negativi dell'esposizione all'inquinamento atmosferico sulla funzione polmonare. Tale proprietà parrebbe una caratteristica comune a tutti i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Stando a quanto pubblicato sulle pagine dell'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, gli specialisti sarebbero giunti a tale conclusione dopo aver verificato le proprietà del medicinale su un totale di 2.280 volontari, di età media di poco superiore ai 70 anni, tutti residenti nella città di Boston.
Gli scienziati hanno esaminato la relazione tra i risultati del test, l’uso di Fans riferito dai partecipanti e il livello di particolato ambientale (PM) e carbonio nero nel mese precedente a quando era stato effettuato il test. Hanno poi tenuto conto di una varietà di fattori, tra cui lo stato di salute del soggetto e se era o meno un fumatore. I risultati sono stati chiari. L’uso dei Fans dimezza gli effetti dannosi causati alla funzione polmonare dall’esposizione al Pm. Poiché la maggior parte dei soggetti partecipanti allo studio assumeva principalmente aspirina, i ricercatori hanno concluso con il dire che l’effetto osservato era principalmente dovuto a questo medicinale, aggiungendo perché che “gli effetti dei Fans non aspirinici sono degni di ulteriori approfondimenti”.
Il meccanismo protettivo risulta al momento sconosciuto, ammettono i ricercatori, ma la capacità anti infiammatoria è comunque evidente. “I nostri risultati - spiega Xu Gao, l’autore principale dello studio - suggeriscono che l’aspirina e altri Fans possono proteggere i polmoni da picchi a breve termine dell’inquinamento atmosferico. Naturalmente è importante ridurre al minimo la nostra esposizione all’inquinamento, collegato a una serie di effetti negativi sulla salute, dal cancro alle malattie cardiovascolari”. Uno studio precedente, condotto da Andrea Baccarelli, presidente del Dipartimento di Scienze della Columbia Mailman School of Public Health, aveva identificato una funzione protettiva simile a quella appena scoperta anche nelle vitamine del gruppo B.
Boston University School of Medicine
American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine