E Brugnaro rivela: la gente mi ferma per strada e mi dice “Sa, io la voterei” sindaco di Venezia
VENEZIA - Ringrazia i tanti che hanno donato o donano opere d'arte, i dipendenti comunali e i suoi assessori, ma anche gli autisti dei vaporetti, e ringrazia i tanti cittadini che lo ringraziano. Come quelli che "mi fermano per strada e mi dicono: 'Guardi sindaco, non l'ho votata ma la voterei, comunque sia la ringrazio'. Sono parole di incoraggiamento veramente grandi". Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, sente la fiducia dei suoi cittadini, "mi ringraziano, mi riempiono il cuore, mi incentivano, mi dicono di tener duro… Sono cose che danno la forza di continuare", confida il primo cittadino parlando alla stampa nella conferenza di fine anno e tracciando un "bilancio importante dal mio punto di vista: togliere così tanto tempo agli affetti, alla famiglia, a quello che avrei potuto fare se non fossi sindaco, perché se non lo fossi farei altro, lo fai se hai una grande spinta emotiva e un ritorno; diversamente non avrebbe senso insistere". Brugnaro è "felice" di poter raccontare quanto fatto.IL SINDACO: I GIOVANI DEVONO PERCEPIRE CHE QUI LE COSE SI FANNO, NON SIAMO FERMI ALLE PROMESSEE vorrebbe che ai giovani arrivasse la percezione di "un clima di cose fatte, non promesse, ma coerenza di numeri, di cifre: questo è il riassunto.
Sennò gli aggettivi, 'tanto', 'poco', i 'forse', i 'non si sa' lasciano ai giovani l'incertezza e il distacco dalla cosa pubblica che invece è fattore importante; è importante che i ragazzi credano" all'impegno. Alla sua amministrazione Brugnaro rivendica di aver dimostrato di essere fatta di "gente seria" che pensa a come rendere Venezia competitiva, un posto dove si possa voler abitare, pulita, capace di combattere contro il degrado, per sicurezza e decoro. "Quando facciamo provvedimenti che possono sembrare banali, come il sequestro dei monopattini per togliere mezzi agli spacciatori non stiamo dicendo che fermeremo un ragazzino in giro", e si farà in modo che "il buonsenso non venga mai meno". In generale il sindaco ricorda con orgoglio il lavoro svolto (ad esempio sul Pnrr, altrove "si sono fatti solo discorsi e polemiche, noi qui i progetti li abbiamo approvati") e deve dunque essere "un onore per la città, la regione e il governo vedere che riusciamo a competere", conclude Brugnaro."IN COMUNE ORA I DIPENDENTI LAVORANO ANCHE SABATO E DOMENICA"In Comune a Venezia "c'è stata una ristrutturazione grande, una pesante rivoluzione rispetto alle abitudini consolidate di prima" e oggi l'amministrazione ha "persone che lavorano e hanno lavorato anche venerdì, sabato e domenica, senza chiedere niente a nessuno, senza neanche che io lo sappia, per stare dentro ai tempi di vari impegni che avevamo" da rispettare. Lo racconta il sindaco Luigi Brugnaro, nella conferenza stampa di fine anno, evidenziando come ci sia un clima di "entusiasmo nella struttura del Comune che evidentemente ha contagiato le amministrazioni delle partecipate".BRUGNARO: NON SCONFIGGEREMO LA MALEDUCAZIONE, MA VENEZIA È E RESTA UNA CITTÀ TRA LE PIÙ PULITE AL MONDOIl primo cittadino spezza poi una lancia per l'importanza "della gestione quotidiana della città" e ad esempio ringrazia i lavoratori "che tutti i giorni raccolgono la spazzatura con processi organizzativi diversi da prima che abbiamo portato noi, ma senza la loro collaborazione e il loro entusiasmo" non sarebbe la stessa cosa. E Venezia non sarebbe una "delle città più pulite al mondo" con strade e calle pulite, e ponti da cui l'erba spontanea che cresce viene tolta "a mano. Noi non sconfiggeremo la maleducazione, dobbiamo contenerla e raccontare che ci sono persone ignoranti, volgari e maleducate" che lasciano i rifiuti dove non dovrebbero, non li portano nei punti di raccolta anche "quando costerebbe solo un po' di fatica". Brugnaro ricorda perfino il caso del divano abbandonato vicino ad un cassonetto, ma assicura: in questo come in altri casi, "noi dopo poche ore abbiamo già pulito". Ci sarà sempre chi sporca, "ma se andate in giro non lo vedrete, ma vedrete una città pulita" anche grazie ad un "lavoro enorme di programmazione".