Mafia: indagine Centro La Torre, per tre studenti su quattro 'i boss fanno parte dello Stato' (2)
(Adnkronos) - Sul fronte dei doveri civici il comportamento ritenuto più scorretto per il 61,47% degli studenti interpellati sta “nell'evadere le tasse”, mentre gli effetti dei “Fridays for future” portati avanti dall'attivista Greta Thunberg si fanno sentire: “non rispettare l'ambiente” è la risposta data dal 47,90% del campione, che declina la scelta di impegnarsi in “dedicarsi a chi ha bisogno” (69,10% ) e “difendere l'ambiente” (44,80%). “La crisi da Coronavirus ci costringe a nuove forme di mobilitazione sociale e di comunicazione – ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro studi – e sollecita un adeguamento dell’impegno contro le nuove mafie e le loro reti relazionali e corruttive create con parte della politica, dell'imprenditoria e della società.
Occorre prevenire i tentativi della criminalità di approfittare del disagio sociale e delle difficoltà delle imprese causati dall’epidemia”. Il centro Pio La Torre ricorderà anche i 40 anni trascorsi dall'omicidio di Piersanti Mattarella e i 20 anni della Convenzione Onu Palermo 2000 contro la criminalità organizzata. Sullo sfondo di questa percezione, infatti, si staglia netto il pericolo della voglia delle mafie di partecipare al banchetto delle ricostruzioni post-epidemia, utilizzando l’emergenza come un’opportunità”. Nel corso della videoconferenza saranno trasmessi i messaggi pervenuti da parte dei rappresentanti istituzionali, politici, sindacali e del movimento antimafia. Domande potranno essere rivolte agli esperti del comitato scientifico del centro studi che hanno seguito la rilevazione scrivendo via whatsapp al numero: 3381515399. Infine, una testimonianza dell'impegno nel nome di Pio La Torre sarà contenuta anche all'interno de 'La strada degli scrittori', l'iniziativa ideata dal giornalista Felice Cavallaro. Appuntamento on line, il 29 aprile, alle 17, sulla pagina Facebook de 'La strada degli scrittori' con il giornalista che modererà l'incontro con Vito Lo Monaco, Lino Buscemi, e il generale Giuseppe Governale, direttore della Dia. .