Gli esordi, le ‘Notti magiche’, il Giappone: chi era Totò Schillaci
PARERMO - Gli occhi 'spiritati' che fecero sognare nelle Notti magiche di Italia '90 si sono chiusi per sempre alle 9:55 di oggi. Totò Schillaci ha perso la sua battaglia contro il male che lo aveva colpito e si è spento nel reparto di Pneumologia dell'ospedale Civico di Palermo, la città dalla quale era partito per conquistare la maglia azzurra e giungere fino in Giappone. Da tempo lottava contro un tumore al colon: Totò era alla clinica 'La Maddalena' di Palermo il 16 gennaio del 2023, quando un blitz del Ros dei carabinieri poneva fine alla lunga latitanza di Matteo Messina Denaro.Palermo era la città dove aveva continuato a vivere dopo avere appeso le scarpe al chiodo. Campione ma lontano dalla sua Palermo: la maglia rosanero, infatti, non l'aveva mai indossata. Unico cruccio di una carriera iniziata nel quartiere Cep, uno tra i più difficili del capoluogo siciliano. A 18 anni Schillaci lascia Palermo per rispondere alla chiamata del Messina. In riva allo Stretto trova maestri di calcio del calibro di Franco Scoglio e Zdenek Zeman. Grazie ai suoi gol i giallorossi, nel glorioso stadio 'Giovanni Celeste', scalano le categorie del calcio fino alla Serie B. Nel 1989 il grande salto di Totò: l'ingaggio nella Juventus degli Agnelli.
La buona annata in maglia bianconera, con 15 gol nella prima stagione, convincono il ct Azeglio Vicini che lo porta con sé nell'avventura dei Mondiali casalinghi in una torrida estate del 1990. Totò-gol parte come riserva di Carnevale ma l'esordio in casa con l'Austria segna l'inizio della favola. Gli azzurri, in un Olimpico stracolmo, non riescono a sbloccare la partita nonostante il buon gioco. Alla mezz'ora del secondo tempo Vicini gioca la carta Schillaci e Totò dopo tre minuti svetta nel cuore dell'area austriaca mettendo in rete un pallone crossato da Vialli. "Era ora", esclama Bruno Pizzul in una telecronaca che farà conoscere a tutto il mondo gli occhi spiritati del ragazzo del Cep. Carnevale partirà titolare anche contro gli Usa ma dalla terza partita in poi sarà Schillaci-show. Gol contro la Cecoslovacchia, l'Uruguay e l'Irlanda. La quinta rete arriva al San Paolo di Napoli, nella sfortunata semifinale persa contro l'Argentina di Maradona. Quella sera gli occhi di Totò saranno carichi di delusione e a poco serve la consolazione del sesto gol nella finalina per il terzo posto vinta contro l'Inghilterra a Bari.Schillaci sarà il capocannoniere delle Notti magiche che rappresenteranno uno dei più grandi rimpianti dell'Italia calcistica. Schillaci resterà alla Juve fino al 1992. I bianconeri sono guidati da Giovanni Trapattoni: il 23 maggio la mafia uccide Falcone nella strage di Capaci e il Trap si rivolge così a Totò: "Avete ucciso anche Falcone". Lui risponde: "Mister, io ero con Baggio, può chiedere a lui. oggi non ho ucciso nessuno". L'episodio lo racconterà lo stesso Schillaci nella sua biografia 'Il gol è tutto'."Io sono di Palermo ma non sono un malavitoso", aggiungerà nel dialogo con Trapattoni. Dopo la Juve arrivano due stagioni all'Inter ma per Schillaci sembrano passate le notti magiche di Italia '90 e così nel 1994 prende un aereo con destinazione Giappone: il primo italiano a giocare nel paese del Sol levante.Con la maglia del Jubilo Iwata Totò diventa l'idolo dei giapponesi: 56 gol in 78 partite. Un infortunio, però, segna la fine della carriera. Totò ritorna a Palermo e nel 2000 apre un centro sportivo, il 'Louis Ribolla': una scuola calcio nel suo quartiere, il Cep, dove anche suo nipote, Francesco Di Mariano, oggi attaccante del Palermo, muoverà i primi passi.Nel 2021 si candida con Forza Italia e viene eletto consigliere comunale ma la politica non fa per lui e dopo due anni arrivano le dimissioni. Nel 2004 arriva la partecipazione al reality 'L'isola dei famosi'. Esperienza televisiva che ripeterà nel 2019 con 'Pechino Express', trasmissione che di colpo farà ritornare nella mente degli italiani quel ragazzo del Cep e i suoi occhi spiritati.