Disastro Psd’Az alle comunali, così il partito più antico d’Italia rischia di sparire in Sardegna

CAGLIARI - Dopo il Consiglio regionale, il Psd'Az sparisce anche dalle mappe politiche delle principali città della Sardegna. È disastroso per i sardisti l'esito delle amministrative appena passate, con i Quattro Mori che nelle tre città più importanti dell'isola chiamate al voto- Cagliari, Sassari e Alghero- non sono riusciti a piazzare neanche un consigliere comunale.Nel capoluogo i sardisti hanno ottenuto 1.578 voti e il 2,32%, a Sassari, in ticket con Alleanza Sardegna, 922 preferenze (1,58), ad Alghero 682 (3,15). A tenere alto l'onore dei Quattro Mori nell'isola Alfonso Marras, consigliere regionale sardista e neo eletto sindaco di Bosa.
Un po' poco per la storia ultracentenaria del partito più antico d'Italia, che ricorderà il 2024 come il suo annus horribilis: oltre al flop delle amministrative, il Psd'Az non esiste più come gruppo nell'assemblea, dopo la guerra intestina che ha convinto due dei tre consiglieri regionali eletti, Gianni Chessa e Piero Maieli, a lasciare il partito.Ed è proprio Maieli ad intervenire all'indomani del flop: "Sono amareggiato, il partito non merita tutto questo- spiega il consigliere regionale ora nel gruppo Misto-. Il risultato delle amministrative è la dimostrazione che si può truccare un congresso, ma non la volontà dei sardi. E' chiaro che gli elettori hanno una repulsione nei confronti di questo partito, ma non per colpa della 'scatola', ma dei contenuti'". La classe dirigente del Psd'Az "è respingente nei confronti dell'elettorato sardo sardo, e quindi punisce i suoi candidati- aggiunge Maieli-. Se è vero che il segretario Christian Solinas e il presidente Antonio Moro vogliono bene al Psd'Az, devono lasciare immediatamente i loro incarichi. Solo così il partito potrà iniziare una faticosa risalita".