Hydromoving Technology, il sistema pugliese che abbatte i costi di carburante

Ecco l'auto a idrogeno che aumenta le prestazioni delle vetture e riduce i consumi di carburante.

di CN LAB

Leverano (Lecce) 25.06.2015 (CN) - L’auto che va ad acqua… è realtà, e l’ingegnere che l’ha realizzata è pugliese: Lorenzo Errico rifacendosi ai progetti di Stanley Meyer (inventore statunitense che per primo affermò della possibilità di realizzare una macchina a moto perpetuo, che se dotata dei dispositivi giusti, avrebbe potuto utilizzare l'acqua come combustibile anziché la benzina...) ha costruito un'auto eccezionale ibrida che dopo l'avvio riesce a fare un chilometro con un millilitro d'acqua usata. Incredibile, ma Hydromoving Technology, così si chiama il sistema rivoluzionario realizzato dall'ingegnere per Nissan Europe su una vettura ufficiale Nissan 370 Z -Hydromoving system,  è sotto gli occhi di tutti e sta riscuotendo l’interesse di molti operatori esteri, come ha riferito lo stesso ideatore.  L’idea di Errico parte dall’idrogeno che una volta estratto può essere usato come fonte di energia, consuma poco e non ha grandi emissioni. Addirittura utilizza l’acqua piovana per risparmiare ulteriormente l’acqua del rubinetto.

“Ciò che ha scosso il mondo della ricerca è la semplicità del sistema, coperto da brevetto internazionale, in grado d’iniettare HHO, ossidrogeno, nella camera di scoppio di un motore qualsiasi, aumentandone leggermente le prestazioni, e abbattendo drasticamente le emissioni e i consumi”. Il sistema utilizza delle speciali celle elettrolitiche – progettate e realizzate dall’ingegnere Errico – al cui interno l’acqua viene scissa in idrogeno e ossigeno stechiometrico; quest’ultimo finisce negli iniettori con una pressione pari a quella atmosferica, cosa che inibisce la sua pericolosità. Inoltre, per aumentare la sicurezza, l’idrogeno prodotto viene bruciato al momento, e per chiudere il cerchio l’unico residuo che si può constatare dal tubo di scarico è della semplicissima condensa o vapor d’acqua tiepido.

“L’idrogeno, di per sé, è pericoloso – illustra Errico - specialmente quando è compresso all'interno dei serbatoi delle vetture. Il contenuto rivoluzionario della mia idea si basa sul suo utilizzo istantaneo. In pratica esso viene prodotto e immediatamente combusto. L’elettrolisi avviene a bordo dell’auto, senza la necessità di accumulare l’idrogeno in bomboloni, permette quindi di evitare di avere una bomba sotto il sedere”.  

L’elencazione dei risultati dei test stilata dal Centro europeo per i collaudi di tutte le vetture è rivoluzionario già nelle cifre: il 90% in meno di monossido di carbonio, l’88 % di idrocarburi incombusti e il 30% di CO2, il gas serra cui si imputa il maggior riscaldamento del pianeta. E fino al 30% di risparmio sui costi del carburante.
 
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