Covid, la Liguria dice no all’autotest per entrare in quarantena

GENOVA - La giunta della Regione Liguria dice no al riconoscimento dell'autotest come strumento di diagnosi ufficiale per il riconoscimento della positività al covid. La proposta, sulla base di quanto già avviene in Emilia-Romagna, è stata avanzata oggi pomeriggio in consiglio regionale, con un'interrogazione del capogruppo del Pd, Luca Garibaldi. La proposta del dem era quella di riconoscere l'autotest antigenico come strumento per determinare la positività di una persona e il conseguente inizio della quarantena, solo per chi ha ricevuto almeno due dosi di vaccino e con successiva comunicazione al proprio medico di medicina generale che avrebbe segnalato la positività sul portale del sistema sanitario.
Ma la risposta dell'assessore Marco Scajola, delegato dal governatore Giovanni Toti, è stata laconica: "Non è previsto".Per Garibaldi, "si tratta di un errore. Perché far andare in giro persone che magari hanno sintomatologie conclamate solo per fargli confermare in farmacia, dal medico o in hub, una positività già riscontrata a casa? Bastava fare un elenco dei test considerati più efficaci già acquistabili".Per il dem, in questo modo, "si ingolfano ancora di più le farmacie, gli hub e gli studi medici. Il presidente Toti parla tanto di semplificazione delle norme, ma quando gli si fa una proposta, non la porta avanti. Vorrà dire che, se questa misura dovesse essere decisa a livello nazionale, anche in questo la Liguria dovrà rincorrere e adeguarsi, in ritardo come già successo per l'equiparazione dei tamponi antigenici ai molecolari".