Sette cavalli selvaggi dell’Aveto rinchiusi: “Rischiano il mattatoio”

GENOVA - Sette cavalli selvaggi dell'Aveto, valle che separa la Liguria dall'Emilia-Romagna, sono stati trovati stamattina rinchiusi in un recinto, dopo essere stati sottratti dai loro pascoli in altura e caricati su un camion. Lo denuncia l'associazione degli Animalisti italiani. "I cavalli sono stati privati della loro libertà e dignità, senza il minimo rispetto del loro benessere, pronti per essere deportati- sostengono gli animalisti- la loro destinazione non ci è nota, ma sicuramente avrà connotati di sfruttamento e lucro". Dal sopralluogo effettuato oggi, gli animalisti raccontano che, dopo alcuni giorni di prigionia, i cavalli mostrano segni di sofferenza e sono privi di nutrimento dal momento che l'erba a loro disposizione è finita.Tra gli animali "catturati" anche una giumenta incinta e cieca da un occhio. "Non sapremo mai quanti arriveranno vivi a destinazione, come è già successo in passato- attacca l'associazione- la misura è colma: i cavalli devono essere difesi dalle istituzioni. E in questo difficile compito c'è bisogno della forza dell'opinione pubblica, di tutti coloro che hanno a cuore i cavalli e la loro libertà".L'APPELLO DEGLI ANIMALISTI: SALVIAMOLI, SONO UN PEZZO DI STORIA DELL'ITALIALa denuncia è condivisa anche dalla onlus Meta Parma. "È di nuovo emergenza per chi ha a cuore la vita degli animali e dell'ambiente- afferma l'associazione- dopo i cinghiali, ora è la volta dei cavalli. La popolazione protetta di cavalli selvaggi dell'Aveto è di nuovo a rischio, sette di loro sono attualmente rinchiusi in un recinto, probabilmente a rischio mattatoio, come accaduto già in passato".Da qui, l'appello: "Salviamo i cavalli dell'Aveto. Invitiamo tutti a dare una mano per salvare questi cavalli che rappresentano un pezzo di storia dell'Italia. Ormai è emergenza ovunque, nessuna specie animale è più al sicuro, ora purtroppo è la volta dei cavalli dell'Aveto, animali meravigliosi che erano liberi e ora rischiano la vita, catturati e rinchiusi in un recinto. È inaccettabile: questi animali vanno liberati immediatamente".Il territorio protetto dove vivono questi equini interessa tre distinte vallate: la val d'Aveto, la val Graveglia e la valle Sturla. I cavalli dell'Aveto discendono dagli equini domestici che hanno lavorato nelle vallate per molti anni. Da quando il loro ultimo proprietario è morto, oltre 20-25 anni fa, i cavalli sono rimasti allo stato brado, adattandosi al territorio che li ospitava e riproducendosi liberamente, rappresentando un'unicità per l'Italia.