Protocollo Napoli presenta le prime 300 firme contro la Pas: “La campagna continua”

NAPOLI - "Con queste adesioni andremo avanti nei prossimi appuntamenti promuovendo incontri nazionali e locali che rendano la campagna attiva e presente nel corso del 2025. Il 25 novembre abbiamo pubblicato le prime 300 firme di adesione raccolte". Lo comunicano le componenti del Centro studi e ricerche 'Protocollo Napoli' che, insieme a un gruppo di studiosi e studiose a livello nazionale, hanno lanciato, lo scorso 16 ottobre, in Italia la campagna anti Pas, costrutto dell’alienazione parentale, che da tutto il mondo occidentale viene considerato lo strumento piu diffuso nei tribunali per occultare la violenza contro le donne e le bambine.
Le sottoscrizioni comprendono cittadini e cittadine, madri, professionisti e professioniste della materia, psicologhe/i, avvocate/i, medici, giornaliste, sindacati, municipi. Ma anche associazioni di donne sia nazionali che locali, tra cui anche Udi nazionale, Udi locali, D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza (comprende 117 centri antiviolenza, 89 organizzazioni, 66 case rifugio), la rete antiviolenza del comune di Napoli (Salute donna, Arcidonna, Maddalena, Dream team, Kassandre e Dedalus), Differenza donna Aps, Comitato Madri Unite contro la Violenza Istituzionale, Maison Antigone, Women20, Fondazione Pangea ETS, MovimentiAMOci Vicenza, Associazione Emily, Rete per la Parità APS, Sud Est Donna APS, DonneXdiritti Network, Radfem Italia."Sull’argomento - ricordano dal comitato - è intervenuta anche la Rapporteur speciale delle Nazioni Unite, Reem Alsalem, intervistata da Caterina Arcidiacono a nome dei promotori e delle promotrici della campagna contro la Pas. Alsalem, che ha inviato delle raccomandazioni ai governi in tema di alienazione parentale, ha fatto il punto sull’indicazione di vietare nei tribunali l'uso della Pas nei contenziosi per l’affido dei figli minori, riaffermando con forza il fatto che quando le donne-madri denunciano le violenze che subiscono in famiglia, hanno elevate probabilità di perdere l’affido dei figli comuni e i figli di essere allontanati dalle madri tutelanti e affidati ai padri che rifiutano o di cui hanno paura".