Mafia, le mani dei clan di Palermo sulle scommesse online: maxi sequestro per 43 milioni di euro
PALERMO - Maxi sequestro di beni per 43 milioni di euro a imprenditori considerati contigui alle famiglie mafiose palermitane di Pagliarelli, Porta nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce. In azione la guardia di finanza, che ha eseguito due decreti di sequestro emessi dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo.I BENI SEQUESTRATII provvedimenti prendono le mosse da una indagine sulle infiltrazioni di Cosa nostra nei giochi e nelle scommesse online, denominata 'All In'.
I sigilli sono scattati per beni che si trovano in Sicilia, Campania, Lazio e Lombardia: tre immobili, tra i quali una villa di pregio, a Favignana (Trapani); quote di capitali e compendi aziendali di undici società con sedi nelle province di Milano, Roma, Salerno e Palermo; 45 tra conti correnti, conti deposito, titoli, polizze assicurative e buoni postali.L'INDAGINE 'ALL IN'L'indagine 'All In' portò alla luce l'esistenza di un gruppo di imprese che mettevano a disposizione dei principali mandamenti mafiosi palermitani, "in un rapporto di reciproco vantaggio", le proprie abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli per l'esercizio della raccolta delle scommesse. Un sistema che portò alla creazione di un impero economico costituito da società formalmente intestate a prestanome e che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa cento milioni di euro.