A Matera va in ospedale per prenotare un esame, ma aggredisce l’operatrice
POTENZA - Si reca in ospedale per prenotare una elettromiografia ma appena apprende che la lista di attesa è lunga, aggredisce l'operatrice del Cup (Centro di prenotazione unica). È accaduto questa mattina all'ospedale Madonna delle Grazie di Matera. L'uomo avrebbe sbattuto i pugni sul vetro dietro al quale si trovava l'addetta, nella sua postazione, provocandole un malore. La donna è stata trasportata al pronto soccorso dove è stata poi dimessa con una prognosi di tre giorni.BARDI: "CUP VA RIVISTO, MA LA VIOLENZA NON È GIUSTIFICABILE"Sull'episodio è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: "Voglio esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà alla lavoratrice del Cup che oggi al Madonna delle Grazie di Matera ha subito una violenza che va condannata con forza. Dobbiamo cambiare molte cose sulla sanità, il Cup - ha detto - va rivisto e potenziato, aprendo a esperienze e modalità nuove, ma la violenza non è mai giustificabile".
ASM: "ABBIAMO NOTIFICATO L'ACCADUTO ALL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA COMPETENTE"La direttrice generale dell'Azienda sanitaria locale di Matera, Sabrina Pulvirenti, ha espresso "ferma condanna" in merito all'aggressione subita dall'operatrice del Centro unico di prenotazioni (Cup) dell'ospedale Madonna delle Grazie di Matera avvenuta ad opera di un utente che si è recato lì questa mattina per prenotare un esame di elettromiografia. Pulvirenti ha espresso "vicinanza e solidarietà" all'operatrice coinvolta in questo "spiacevole episodio di inciviltà non giustificabile" e si è subito attivata per "appurare come si sono svolti i fatti, a tutela di tutto il personale e degli utenti".A tal proposito, in osservanza e in applicazione della raccomandazione ministeriale numero 8 dell'aprile 2007 (Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari) a tutela della sicurezza del personale, dal 2021 l'Asm ricorda di aver elaborato la "Procedura generale prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori" in cui vengono definite le strategie più opportune per la sicurezza degli operatori attraverso la predisposizione e l'adozione di misure che consentono di ridurre il rischio."Grazie alle strategie messe in atto - spiega l'Asm - l'episodio si è risolto non in una aggressione fisica ai danni dell'operatrice ma in una aggressione verbale, atteso che il personale del Cup lavora in ambiente protetto, inaccessibile all'utente, che non permette il contatto fisico. Il pronto intervento della vigilanza ha permesso di evitare ulteriori atti di aggressività verbale da parte dell'utente. Come da prassi l'Asm ha provveduto a notificare l'accaduto all'autorità giudiziaria competente".