Zingaretti: non esulto per voto su Rousseau ma M5S è un alleato
Roma, 18 ago. (askanews) - Nicola Zingaretti denuncia "malizia" e "strumentalità" nelle letture date sul recente referendum on line fra gli iscritti al M5S a proposito delle alleanze. "Con la scelta compiuta tutti insieme un anno fa di varare il nuovo Governo - ha osservato il segretario del Partito democratico in un lungo post su Facebook - ci siamo posti il tema di garantire una nuova maggioranza per archiviare l'asse che si era determinato dopo il voto. Mettere in campo politiche per salvare il Paese e favorire l'evoluzione del Movimento 5 stelle dentro un nuovo bipolarismo. Forze politiche diverse ma alleate. Questo era ed è il nostro obiettivo.
Il Pd c'è c'è stato, combattendo con le sue idee e le personalità che esprime"."Sull'esito della votazione nella piattaforma Rousseau da parte della base del Movimento 5 stelle si sta invece generando - ha affermato - troppa confusione. Non sempre senza malizia e, spesso, con una buona dose di strumentalità si fanno ricostruzioni fuorvianti. A mio giudizio il voto è un altro passo verso la soluzione auspicata: ha eliminato il no pregiudiziale del M5S ad eventuali accordi nei territori con altri partiti. L'eventuale decisione poi di costruire un accordo o meno è ovviamente delegata a processi politici locali e all'individuazione di candidati credibili da sostenere per vincere. Un processo nel quale stare, combattendo con la nostra identità"."Nessuna voglia di 'esultare' per questo risultato, ma, avendo nei Comuni e Regioni sistemi elettorali maggioritari, soddisfazione sì. Credo sia lecito esprimerla - ha rivendicato Zingaretti - perché si allarga la possibilità di costruire alleanze. A meno che siamo arrivati al punto di augurarci che sarebbe meglio avere i partiti nostri alleati tutti contro nei territori, nelle battaglie per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Alleati e non avversari. Ripeto: è quanto abbiamo detto dal primo giorno. Proprio perché forti delle nostre idee, vogliamo farle vincere nei processi reali, politici e sociali che ci sono e non solo declamarle nelle interviste e nei tweet".(segue).