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Vannacci replica a Giorgetti: "Le sue parole non mi interessano". E poi: "Mai detto che disabili devono stare in classi separate"

Il generale, candidato indipendente nelle liste della Lega alle Europee dell'8-9 giugno, tira dritto attraverso la bufera che ha scossa la Lega e il centrodestra

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Il generale  Roberto Vannacci
Il generale Roberto Vannacci (Foto Ansa)

“'Giorgetti? Diatribe interne al partito che reputo più che legittime ma che non mi interessano. Lasciamo che si esprimano i cittadini, quello conta". Il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle Europee dell'8-9 giugno, tira dritto attraverso la bufera che ha scossa la Lega e il centrodestra per le sue prime dichiarazioni dopo l'annuncio della candidatura.

Il generale corregge il tiro sugli studenti disabili

In un'intervista ad Affaritaliani.it vuole precisare il suo pensieri sui bambini disabili. "Mai detto che dovrebbero stare in classi separate. Ho detto  - continua Vannacci  - che devono stare insieme con gli altri bambini e ragazzi ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate per momenti di attenzione particolare rivolta alla loro disabilità. Esattamente quello che molti genitori con bambini disabili vorrebbero fare ma purtroppo queste strutture sono pochissime e le liste d'attesa sono lunghissime. "Basta rileggere le mie dichiarazioni per rendersi conto di quanto io abbia voluto esprimere, anche citando la necessità che degli specialisti si occupino specificatamente delle disabilità. Purtroppo - ha aggiunto - c'è il malcostume, da parte di una certa stampa, di fare titoli altisonanti che esulano dalle parole espresse nell'intervista con lo scopo preciso di demonizzare l'interlocutore e di snaturane i pensieri espressi'.

La Lega prova ad arginare

Dopo la bufera innescata dalle parole di Vannacci alla Stampa,  la Lega, che già deve fronteggiare malcontenti interni per la candidatura del generale, prova ad arginare:  "è un candidato indipendente che potrà portare il proprio contributo e raccogliere voti di opinione fuori dal tradizionale bacino" del partito. Nelle "liste, competitive e di alto valore" chiuse da Matteo Salvini "non mancano leghisti doc, europarlamentari uscenti ed esponenti della società civile", rimarcano fonti di via Bellerio. Che, tuttavia, non entrano nel merito delle osservazioni del generale. Ma, l'imbarazzo di diversi esponenti leghisti è palese.

La strategia di Salvini

"Non condivido nulla di ciò che ha detto, si commenta da solo", dice a microfoni spenti un parlamentare. Mentre un altro fa notare: "Le sue posizioni sono note. Tanta eco mediatica per lui, e dunque per la Lega, è un favore". Che sia questa la strategia di Salvini? Catalizzare, da qui alle europee, tutto il dibattito pubblico per intercettare quegli 800 mila voti in più? Gli alleati si interrogano ma, intanto, sono costretti a commentare, a prendere posizione. "Siamo agli antipodi", dice il ministro dello Sport Andrea Abodi. "Per favorire l'integrazione è bene che ci sia una mescolanza e che le persone siano abituate a stare anche con chi ha delle diversità", gli fa eco la responsabile della Famiglia, Eugenia Roccella. Mentre il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, e la titolare del Turismo, Daniela Santanchè, non commentano ma prendono le distanze.

Le parole di Vannacci, fonte di imbarazzo per FdI

Per Fratelli d'Italia sono fonte di imbarazzo anche le esternazioni del generale su Mussolini "statista", fatte proprio nei giorni in cui le opposizioni chiede a Giorgia Meloni un'abiura più netta del fascismo, come quella compiuta a suo tempo dal leader della destra italiana Gianfranco Fini.

 

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