Ucraina, Salvini: non ho certezze che andrò in Russia, ci si lavora
Roma, 28 mag. (askanews) - "I titoli ci raccontano la gravità del rischio che il conflitto si estenda, ognuno mette il suo mattoncino, ma non ho certezze che andrò, ci è stato propsettato ci stiamo lavorando tutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono". Lo hadetto il segretario della Lega Matteo Salvini, rimettendo in discussione la possibilità del suo viaggio in Russia per tentare una mediazione sul conflitto in Ucraina.Alle domande dei conduttori, Salvini ha spiegato: "Per qualcuno ero già partito ieri... Non è un viaggio di piacere in una terra tranquilla in un momento tranquillo.
Si fa se serve, ci sono delle richieste che verranno messe sul tavolo, a me interessa che tornino a dialogare parti che si stanno sparando".Quanto alla reazione del governo italiano, il segretario leghista ha affermato: "Sono piccolissimo, non vado a nome del governo evidentemente, vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani. Poi certezze di ascolto o di successo nessuno ne ha. Se poi il viaggio non dovesse realizzarsi, continueremo a fare queste richieste a nome degli italiani". I giornalisti insitono, riprendendo i titoli di alcuni giornali che parlano di una sfida a Draghi: "Semmai un supporto. Draghi ha chiamato l'altro ieri in Russia, il mio è un ribadire e un rafforzare, poi non mi voglio sostituire a niente o nessuno. Magari passerò il ponte del 2 giugno con i figli, se invece ci fosse l'opportunità di riuscire a portare queste richieste di cessate il fuoco...".Alla domanda su quale possa essere la 'carta' in mano a lui per riuscire in un compito che per ora non è riuscito ad alcuno, Salvini ha detto: "Ci sono buone relazioni. Le proposte le andiamo a fare tutte. Rappresentiamo gli italiani, tutti coloro che vogliono la pace, abbiamo votato tutti gli invii di armi, ma sono terrorizzato dall'espandersi del conflitto, con altri morti e con altra fame in Italia".