Condono fiscale ed edilizio, Travaglio attacca il governo. "Berlusconi aveva più pudore"
In un editoriale il direttore del Fatto spara contro il governo gialloverde. E punta il dito anche contro i due membri del governo con precedenti penali

Marco Travaglio non ci sta più. La lieson tra lui e il govenro gialloverde è finita. Il decreto fiscale e la legge di Bilancio varate dal Consiglio dei ministri hanno rotto la luna di miele editoriale. Anzi, colpevoli sono alcuni provvediemnti compresi nel testo ed elencati pedissequamente in un editoriale pubblicato il 16 ottobre sul Fatto quotidiano. "Berlusconi aveva più pudore" e "di queste cose ci si dovrebbe vergognare" sono le parole usate dal direttore nei confronti di misure, di caratura salviniana, ma avallate da Di Maio e stellati vari. Provvediementi piuttosto indigesti - pace fiscale, condono edilizio a Ischia, e parlamentari (ancora una volta salviniani) con procedimenti penali pen denti e comodamente seduti in qualche ministero del governo Conte.
Travaglio ha sempre perdonato poco o nulla ai governi precedenti. Sta cominciando a fare lo stesso anche con il Movimento che fin dall'inizio ha invece appoggiato. Scrive Travaglio: "Il Corriere ha scoperto che nel decreto per Genova una manina ha infilato un decretino per Ischia terremotata, che prevede un condono tombale per le case abusive e pure un 'contributo fino al 100%' per ricostruire o ristrutturare nello stesso posto (sbagliato) quelle crollate 'non totalmente abusive'. Non male, per un’isola con 28 mila abusi censiti su 64.115 abitanti (in media uno per famiglia). Una vergogna che non aveva osato neppure Berlusconi, autore di due condoni edilizi (1994 e 2003), ma un filino più limitati. È troppo chiedere il nome del proprietario della manina affinché sia licenziato in tronco, previo impegno a cancellare lo sgorbio in Parlamento; o, in alternativa, una rivendicazione ufficiale di Di Maio e Salvini con le motivazioni che li hanno spinti a condonare gli abusi nell’isola degli abusi?".
E continua, tirando in ballo la pace fiscale: "Siccome un condono tira l’altro, sta arrivando pure quello per gli evasori, camuffato spiritosamente da 'pace fiscale'. Tetto di 100 mila euro a parte (e si temeva molto peggio), non conosciamo il testo finale della cosiddetta 'pace', che naturalmente escluderà chi alla presunta guerra si è sempre sottratto pagando le tasse". Poi alla fine il tetto stimato per ammettere il condono è 65 mila euro di reddito, ma la sostanza non cambia.
Poi c'è la questione dei condannati che ricoprono incarichi di governo che risulta particolarmente indigesta a direttore del Fatto. E che un tempo lo era anche per il M5Stelle, movimento oggi più di governo che di lotta. E allora se nell'entourage di Di Maio tutto tace, a ricordare al vicepremier che fino a ieri certi personaggi non sarebbero stati graditi ci pensa Travaglio. In particolare il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi, sul quale pende una richiesta di condanna per falso e peculato da parte della Procura di Genova, e il sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri, che patteggiò una condanna per bancarotta fraudolenta e la cui presenza nel governo non può trovare giustificazione.