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Il tour del ministro Salvini: uno show per presentare i risultati

Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ricorda le tappe toccate finora da “L’Italia dei sì” per rivendicare le opere realizzate nell’ultimo anno dal governo di centrodestra e in particolare dal ministero guidato dal leader della Lega

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
Il tour del ministro Salvini: uno show per presentare i risultati

In qualche modo è un kolossal lo show con cui Matteo Salvini rivendica il suo lavoro al MIT, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in tutti i settori di competenza, e vuole essere un po’ il biglietto da visita con cui si presenta senza immediate scadenze elettorali, nè particolari polemiche di giornata. E quindi il ministro prima fa Salvini, con un classico punto stampa su un ponte del porto di Genova, mentre nella banchina a fianco sulla Msc Seaview si scatenano i giochi e i balli pomeridiani sul ponte piscina, e ovviamente risponde sul caso Toti, per il quale è stato il più sinceramente garantista, nonostante in passato non siano mancate le frizioni fra i due, soprattutto in occasione dell’elezione del Capo dello Stato, quando Toti fece scelte diverse. Qui, come sempre, il vicepresidente del Consiglio risponde a ruota libera su tutto, dalle alleanze europee alle possibili candidature per le elezioni liguri.

Ma è passando dal caldo del ponte esterno all’aria condizionata del salone di prima classe della Stazione Marittima di Ponte dei Mille a Genova che cambia completamente lo scenario: si passa dalla politica quotidiana a “una visione complessiva che per la prima volta ha un governo della Repubblica italiana, una visione di Paese futuro” come dice Edoardo Rixi che di Matteo Salvini non è solo il viceministro al MIT, ma è anche il suo miglior consigliere sulla portualità, plenipotenziario della Lega in Liguria e soprattutto uno dei migliori amici di Salvini. “Avete qui uno bravo, bravo, bravo. Edoardo è un grande genovese” dice Matteo e la sala strapiena, che non è fatta solo di leghisti, applaude convinta. Ci sono agenti marittimi, spedizionieri, uomini della logistica, terminalisti, armatori, professionisti e membri delle categorie e delle Camere di Commercio. E’ l’Italia che produce, l’Italia del sì, anzi l’”Italia dei sì”, come si intitola questo roadshow che gira per l’Italia.

E qui arriva la strategia di Salvini, che ricorda le altre tappe toccate finora da “L’Italia dei sì” per rivendicare le opere realizzate nell’ultimo anno dal governo di centrodestra e in particolare dal ministero guidato dal leader della Lega: “Siamo stati in Sicilia, siamo stati nella mia Milano, siamo stati in Puglia…”. E le tappe continueranno in una sorta di giro d’Italia della ribellione contro l’Italia dei no. E, per l’appunto, il salone di prima classe della Stazione Marittima, quella da cui i transatlantici partivano per il mondo, è una scelta anche simbolicamente molto forte: la sede è bellissima, sistemata in occasione del G8, e gli affreschi al lato della sala rappresentano le eccellenze italiane: alberghi, il lago di Como, mete di vacanza svariate, le città d’arte, come se questo fosse non solo il punto d’imbarco per il mondo, ma anche il punto di partenza per tutte le bellezze del nostro Paese.

Lo staff del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture non ha lasciato nulla di intentato per trasformare questo appuntamento in un format in cui Salvini rivendica i suoi risultati: grafica attentissima, con slide molto curate, quasi lampeggianti di bellezza nei disegni, con i font e le dimensioni delle scritte che si ingrandiscono sempre più via via che il ministro vuole segnalare qualcosa che gli sta particolarmente a cuore. E anche video dei comitati del no a ogni opera – particolarmente di impatto quelle sul Mose – a dimostrare che oggi si vuole parlare un’altra lingua. E non è un particolare anche il fatto che ogni tappa sia tarata sulle singole sedi: ad esempio a Genova Salvini dedica il suo focus agli investimenti sulla Liguria. E non è un caso che, oltre a Rixi, suo braccio destro e sinistro, uno dei più preparati in assoluto nella Lega, ci siano in sala moltissimi amministratori, fra cui alcuni dei migliori di tutta la regione.

In prima fila ad ascoltare ci sono il presidente facente funzione di Regione Liguria Alessandro Piana e il suo quasi omonimo assessore allo Sviluppo Economico Alessio Piana, che sono due leghisti che portano competenza e umanità nella partita politica, tanti altri assessori, consiglieri, parlamentari e il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi con il sindaco Marco Bucci in video che festeggiano insieme gli investimenti sul capoluogo ligure, mai così alti dal punto di vista infrastrutturale. E fra gli altri, spuntano i sindaci, non leghisti, di Chiavari Federico Messuti, di Sestri Levante Francesco Solinas, di Rapallo Elisabetta Ricci, il numero due della Città Metropolitana Antonio Segalerba e tantissimi altri.

Il più felice è il primo cittadino di Ventimiglia Flavio Di Muro, che mangia pane, leggi e numeri e quindi è stato capace di portarsi a casa un’altra raffica di finanziamenti per collegare sempre meglio il suo territorio.

Salvini ci tiene a ringraziare pubblicamente Giovanni Toti, co-protagonista della storia in cui parte tutto questo. E lo fa esattamente come l’ultima volta che era venuto qui, unico leader che ha la forza e la voglia di metterci la faccia: “In questi anni si sta vivendo un Rinascimento di Genova e della Liguria che aspettavano da decenni, c'è una quantità di investimenti pubblici senza precedenti, le inchieste che osserviamo e speriamo si concludano in fretta. Auspico che non tengano in sospeso un'intera regione per mesi e mesi, non blocchino lo sviluppo di Genova”.

E parte anche la lista: “I lavori del Terzo Valico sono in corso per collegare Genova e Milano in treno in un'ora, siamo in attesa della posa del terzo cassone della nuova diga del porto, il tunnel subportuale andrà a bando, ci sono tante opere, il collegamento tra la stazione ferroviaria di Genova Principe e la stazione marittima di cui viene firmato oggi il protocollo, il collegamento con l'aeroporto, il nuovo waterfront, la gronda". E proprio il protocollo sulla nuova stazione Genova Marittima è un esempio di pragmatismo: a costo zero o quasi, sostanzialmente il prezzo di un ascensore, viene aperto un tunnel finora chiuso che collega direttamente la stazione di Genova Principe con le partenze dei crocieristi, non più costretti ad uscire e a fare un lungo giro.

E poi c’è di tutto dalla normativa sui monopattini al nuovo codice della strada con la patente sospesa per chi guida distraendosi col telefonino e ritirata per chi abbandona gli animali poi le nuove regole sulla cilindrata per i neopatentati, gli autovelox che non siano punitivi, gli investimenti su autostrade, statali e treni (“anche a Nuoro, unico capoluogo d’Italia non raggiunto dalla ferrovia”), la metropolitana leggera di Genova, il Salva casa, il nucleare, la lotta alla dispersione idrica (“A Campolattaro avevano fatto i lavori, ma senza i tubi, poi però si fanno le inchieste a Genova oppure su di me per aver fatto il mio lavor”), le colonnine in autostrada, il salva casa per sanare i piccoli problemi e tanto altro.

Insomma, il messaggio di Salvini è che non molla su nulla: “Il buon comandante si vede nelle acque agitate”.

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