Stellantis, Elkann diserta il Parlamento. Schlein: “Atteggiamento da stigmatizzare”. L'ira di FdI
Dopo le parole indignate del presidente della Camera Lorenzo Fontana per il no del nipote di Gianni Agnelli a riferire alle Camere sulla crisi dell’automotive, arrivano le altre reazioni del mondo politico

Le reazioni del mondo politico al no di John Elkann a riferire alle Camere per discutere dei piani di Stellantis in Italia non si sono fatte attendere, ma anzi per l’occasione maggioranza e opposizione sembrano quasi far fronte comune. Dopo le parole indignate del presidente della Camera Lorenzo Fontana, che martedì in una nota aveva sottolineato che “scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave”, è arrivato anche l’attacco della segretaria del Pd Elly Schlein. “Occorre stigmatizzare l’atteggiamento del presidente di Stellantis”, ha detto la leader dem. Affondando la lama soprattutto contro l’atteggiamento del nipote di Gianni Agnelli, che avrebbe snobbato la convocazione “adducendo la motivazione che non ci sarebbero novità” con la sua lettera al presidente della commissione Attività Produttive di Montecitorio, Alberto Gusmeroli.
L'ira di FdI: "Uno schiaffo ai cittadini"
"Il no di John Elkann all’audizione in Parlamento - come chiesto più volte perché fondamentale prima di aprire qualsiasi tavolo di confronto - non è solo una mancanza di rispetto nei confronti di una istituzione fondante dello Stato, ma è anche uno schiaffo ai cittadini e lavoratori che da quella istituzione sono rappresentati - cosi Gianluca Caramanna, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attività produttive che aggiunge - . Il presidente di Stellantis, dunque, non ritiene che le Camere siano un suo giusto ’palcoscenico' per esporre le politiche industriali dell’azienda che, ricordiamo, ormai da anni colpisce i dipendente e regala ai suoi azionisti gli utili. Chiediamo, quindi, chiarezza e soprattutto la conferma di un dialogo a cui Elkann ha sempre detto di non volersi sottrarre".
Bonell: "Rifiuto Elkann è offensivo e arrogante"
"Il rifiuto di Elkann di essere audito in parlamento è un atto di arroganza e di offesa ad un'istituzione democratica che rappresenta gli italiani. L'Italia, in termini economici, ha dato molto in questi anni alla Fiat prima, poi a FCA e infine Stellantis, erogando all'azienda contributi pubblici per un totale di 7,6 miliardi di euro. Il Parlamento italiano non può essere trattato da Elkann come un fastidio o una perdita di tempo. Noi vogliamo conoscere qual è il Piano industriale di Stellantis nel nostro Paese perché ad oggi vediamo solo licenziamenti, cassa integrazione e delocalizzazione degli impianti in aree extra UE. Il Presidente di Stellantis deve delle scuse al Parlamento per questo rifiuto che lo ribadisco è offensivo e arrogante". Così Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
Lupi-Cavo, doverosa presenza di Elkann a Camere
"La presenza in Parlamento del presidente di Stellantis Elkann sarebbe stata doverosa non solo per rispetto istituzionale, ma soprattutto perché dopo aver ricevuto miliardi di contributi dallo Stato italiano, avrebbe avuto l'opportunità di illustrare i progetti del gruppo e di testimoniare che un'azienda è capace di stare sul mercato senza l'assistenzialismo dello Stato. L'audizione dell'Ad Tavares non era stata affatto esaustiva, come oggi sostiene John Elkann nel rifiutare la sua presenza in Parlamento, ma era servita solo per chiedere nuovi incentivi al governo, lasciando più dubbi che certezze sulla reale volontà di Stellantis di aumentare la produzione in Italia e garantire gli impegni presi anche a tutela della filiera. L'audizione odierna dei sindacati non ha fatto che confermare la troppe incognite per il futuro dell'automotive, il funzionamento ridotto degli stabilimenti e la necessita di migliorare un piano industriale che è diventato un'incognita. Apprendiamo oggi che il nuovo piano industriale citato in commissione da Tavers aveva la scritta "altamente confidenziale", che non è stato depositato alla commissione e neppure presentato ai sindacati. Rinnoviamo la richiesta di presenza di John Ellkann di fronte alle commissioni parlamentari perché venga a spiegare nel dettaglio il nuovo piano e a dare le risposte finora non avute". Lo affermano in una nota congiunta il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi e la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo, vicepresidente della Commissione Attività Produttive