[Il punto] Zingaretti rimette in moto il Pd. La Lega su, il M5S giù ma il governo tiene. Cosa potrebbe accadere alle Europee
Due sondaggi di Demos e Piepoli mettono in risalto le tendenze dell’elettorato italiano. Di seguito le percentuali attuali dei partiti, dei loro leader e gli orientamenti per le prossime elezioni. I temi che i cittadini considerano più importanti
Cosa sta succedendo attualmente nella politica italiana? A leggere i risultati di due importanti sondaggi pubblicati oggi da Repubblica e La Stampa qualcosa si è mosso rispetto alla situazione post elezioni. Il primo, condotto da Demos-Repubblica e riassunto sulle pagine del quotidiano romano da Ilvo Diamanti, fotografa plasticamente il capovolgimento di forza tra M5S e Lega, attribuendo al Carroccio un 34,4% di consensi nelle intenzioni di voto e ai pentastellati il 23,2%. In sostanza la Lega raddoppia la sua percentuale mentre il movimento fondato da Grillo scende di circa 10 punti. Da considerare che insieme le due forze di governo aumentano comunque di 7 punti la loro forza complessiva attestandosi, decimale più decimale meno, a circa il 58%.
Leggermente diverso il risultato dell’altro sondaggio condotto da Istituto Piepoli per La Stampa. Stando al Barometro di Nicola Piepoli sul giornale torinese la Lega cresce al 31,5% mentre il M5S si attesta al 24,5%. Un totale del 56 per cento complessivo per i due “contrattisti” dell’esecutivo, con l’evidente cambio di leadership tra loro.
E il Pd? Secondo i dati illustrati da Diamanti il Partito Democratico vedrebbe nuovamente un po’ di luce. Per il sondaggio Demos avrebbe infatti riagguantato un benaugurante 19%. Il gradino più alto conquistato dopo le elezioni di un anno fa.
I leader di partito
Significativo anche il risultato relativo ai capi partito che si sono messi in luce nell’ultimo periodo. A uscirne male, per il momento, è in particolare Luigi Di Maio. Il vice premier dei cinquestelle è in discesa e perde quasi 8 punti riguardo a due mesi fa. Il grado di fiducia verso di lui sarebbe in ogni caso al 42%. In fondo alla classifica ci sarebbero Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Starebbe crescendo invece il grado di fiducia degli elettori verso Nicola Zingaretti: 44%. Molto apprezzato Matteo Salvini con un 60% di fiducia nei suoi confronti. Da tener presente poi un dato che riguarda il governo e il premier Giuseppe Conte per i quali il livello di fiducia sarebbe sempre molto alto: 54%, nonostante rappresenti il dato più basso dal momento dell’insediamento.
I motivi
L’ascesa del capo del Carroccio viene attribuita alle iniziative messe in campo che avrebbero avuro un impatto molto positivo sul pubblico: dalle pensioni alla lotta alla corruzione e alla legittima difesa, per stare alle parole d’ordine più note. Mentre sul fronte del M5S il reddito di cittadinanza avrebbe comportato reazioni favorevoli ma anche critiche. E sarebbero proprio queste, anche se di poco, a prevalere, a “causa dello squilibrio territoriale, dei benefici e dei beneficiari”. Con motivi di divergenza anche all’interno del rispettivo elettorato delle forze gialloverdi. Il “reddito” pare infatti molto apprezzato all’interno dei sostenitori pentastellati ma parecchio avversato tra quelli della Lega. Stesso discorso per la Tav, rispetto a cui la base leghista è in linea di massima favorevole mentre quella a cinquestelle no. Divergenze ci sono anche nell’atteggiamento verso i migranti, argomento dove l’analisi andrebbe fatta in maniera più approfondita.
Il futuro del governo
Questa diversità di orientamenti su temi importanti porterebbe inevitabilmente a diverse posizioni sul futuro del governo. Un terzo degli elettori immagina che arriverà fino a fine legislatura, gli altri hanno dubbi. I più convinti della durata dell’esperienza giallo-verde sarebbero proprio gli elettori dei cinquestelle, anche perché quelli della Lega sono convinti di poter guadagnare da un eventuale tornata elettorale anticipata, mentre dalle parti del M5S non si ha la stessa impressione. Un fatto è certo: indicazioni decisive arriveranno dalle prossime Elezioni europee.
Zingaretti
E’ interessante valutare inoltre quanto accade nel Pd dopo le primarie vinte a piene mani da Zingaretti. Secondo il sondaggio Piepoli la designazione del nuovo segretario sembra avergli ridato una certa vitalità. Sarebbe questa la convinzione di 7 elettori di centrosinistra su 10. E sembrerebbe ci sia stato un ritorno di consensi, andati in precedenza al M5S, e, in diversa misura, provenienti da destra. Dal sondaggio verrebbe fuori inoltre un suggerimento sui temi che il neo-segretario dovrebbe cavalcare: prima di tutto il lavoro, la crescita economica e la lotta alla povertà.
Con l’ingresso sulla scena del nuovo leader di partito insomma si sarebbe riaccesa la speranza di rivedere il Pd riprendere la sua funzione di attrattore dell’elettorato di sinistra facendo tornare a casa molti transfughi.
Le Europee
Piepoli spiega di aver chiesto ai destinatari del sondaggio anche gli orientamenti per le Europee. Ne sarebbe emerso che la Lega mantiene il consenso attuale, il Pd risale e il M5S “deve trovare uno scopo preciso per combattere se vuole rimanere partito di massa”.
Nota
Stando a quanto riportato dal quotidiano torinese il sondaggio dell’Istituto Piepoli è stato fatto l’11 marzo 2019 per La Stampa con metodologia mista CATI-CAWI su un campione di 503 casi, rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età , Grandi ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana. Il documento è pubblicato sul sito www.agcom.it e su www.sondaggipoliticoelettorali.it
Per quello Demos & Pi – stando a Repubblica – la rilevazione è stata condotta nei giorni 11-13 marzo 2019 da Demetra con metodo mixed mode (Cati-Cami-Cawi). Il campione nazionale intervistato (N=1.005, rifiuti/sostituzioni/inviti: 7.474) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine errore 3,1%). Su www.sondaggipoliticoelettorali.it