Solinas: "Vi spiego perché i sardi mi hanno scelto". Poi annuncia i primi interventi da governatore
"Eccomi qui, l’uomo senza volto ha vinto andando in giro per le strade e ascoltando la gente, non rinchiudendosi in qualche salotto"

E’ stato un terremoto: il centro destra fa il botto con Christian Solinas in Sardegna, e a farne le spese è il centro-sinistra che perde quasi 100 mila voti dalle regionali del 2014. Dimezza i suoi consensi il Pd, fino a lunedì partito di maggioranza relativa nella giunta di Francesco Pigliaru, passando da 150 mila a 88 mila preferenze. Regge l’ala sinistra e civica di Massimo Zedda, ma non basta a colmare il distacco di quindici punti con quello che il Sindaco di Cagliari aveva definito più volte “l’uomo senza volto”, a causa di una campagna elettorale tutta giocata sulla sovraesposizione dell’alleato principale di Solinas, il leader leghista Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno aveva battuto l’isola in lungo e in largo e aveva assunto un ruolo da protagonista nei giorni caldi della vertenza latte, arrivando a convocare una riunione a Roma coi pastori, la Regione ed il ministro Centinaio e promettendo una soluzione “in quarantotto ore”.
Solinas era sembrato più volte defilato rispetto al ruolo di primo piano assunto anche dagli altri “big” della coalizione- Berlusconi e Meloni- giunti in Sardegna a tirargli la volata, ma soprattutto a ribadire la formula del centro-destra classico in funzione anti-grillina. Solo nella giornata di chiusura della campagna elettorale il segretario del Psd’Az aveva guadagnato il ruolo di mattatore unico nel palco del Palacongressi alla Fiera di Cagliari.
A risultato consolidato, il neo-governatore ha voluto toglersi più di un sassolino dalla scarpa nei confronti di Massimo Zedda: “Eccomi qui, l’uomo senza volto ha vinto andando in giro per le strade e ascoltando la gente, non rinchiudendosi in qualche salotto. Delle due l’una: o si è perso contro un candidato invisibile e questo non dà molta credibilità a chi non ce l’ha fatta” , ha proseguito riferendosi a Massimo Zedda “Oppure si riconosca che abbiamo ottenuto un risultato incontrovertibile e che non c’è mai stata partita fra noi e loro, al di là dei pronostici”.
Solinas, che è segretario del Partito Sardo d’Azione ha poi tirato fuori l’antico orgoglio sardista. “Ci avevano detto che quello con la Lega era un patto scellerato e in perdita: bene, il mio partito che ha cent’anni di storia non solo non perde, ma raddoppia i suoi voti. Ed io, a differenza di altri, non mi vergogno dei miei compagni di viaggio”, ha detto, riferendosi ancora una volta a Massimo Zedda che un po’ per scelta un po’ per necessità non ha mai voluto farsi affiancare dagli alleati nazionali del Pd impegnati in un difficile congresso.
Con delle percentuali bulgare dunque ora Christian Solinas insieme alla sua coalizione “di centro-destra autonomista , civica e sardista” si appresta a governare la Sardegna, ed ha già promesso una rivoluzione: “Confermo che verrà azzerato il riassetto della rete ospedaliera”, ha detto “che avvieremo subito una trattativa con lo Stato per la disapplicazione delle norme del decreto ministeriale 70 che ha portato alla dismissione degli ospedali minori e al ridimensionamento di molti reparti ospedalieri, che elimineremo la Asl unica a favore di una sanità che metta al centro le persone”. Solinas ha poi detto di voler riprendere in mano il tema della continuità territoriale e di voler restituire “certezze nel rapporto fra ambiente, urbanistica e paesaggio”: i valori ambientali sono condivisi da tutti, ma non possono diventare un “dogma incomprensibile” che in questi anni ha prodotto “la perdita di 30 mila posti di lavoro” nel comparto dell’edilizia.