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Albania, il Viminale si costituirà davanti alla Corte Ue. I sette migranti tornati in Italia

I giudici di Roma: "I criteri di designazione dei Paesi sicuri li decide l'Ue". Salvini: "Un'altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza"

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Albania, il Viminale si costituirà davanti alla Corte Ue. I sette migranti tornati in Italia
Foto Ansa

Nelle stanze del centro italiano a Gjader anche il secondo gruppo di migranti, appena giunto, non è restato più di due giorni: come già successo per i primi dodici, anche i sette nuovi richiedenti asilo sono stati  trasferiti nuovamente in Italia.  Il loro rientro segue la decisione del tribunale di Roma che ha sospeso il provvedimento di convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea.

I migranti, di origine bengalese ed egiziana, sono stati accompagnati a bordo in un pulmino in una struttura per richiedenti asilo. Qui potranno seguire l'iter ordinario di esame della domanda.L'aggiornamento della lista degli Stati di provenienza dei migranti ritenuti 'sicuri', elevata a norma primaria dopo la prima bocciatura dei giudici nel mese scorso, non ha quindi sortito gli effetti sperati dal governo, rimettendo in discussione il meccanismo dei rimpatri accelerati.

Salvini: "Un'altra sentenza politica"

Dal vice premier Salvini ripartono le accuse ai magistrati: "È un'altra sentenza politica contro gli italiani e la loro sicurezza. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno", attacca il leader leghista. Per l'Associazione nazionale dei magistrati la nuova norma italiana è però "incompatibile con il diritto dell'Unione europea" e nel dubbio è stato doveroso "sollevare un rinvio pregiudiziale". 

"In una democrazia c’è la tripartizione dei poteri - sottolinea il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani - Quando uno di questi poteri scavalca i propri confini mette in difficoltà la democrazia. Ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è accettabile". "Io rispetto tutte le decisioni della magistratura, non faccio polemica e non offendo nessuno, dico soltanto che è una scelta che va contro la tripartizione dei poteri", aggiunge Tajani, spiegando che "non è un magistrato che decide qual è un Paese sicuro perché non lo sa, perché non si occupa di queste cose".

Con quello che sta avvenendo con i giudici "siamo di fronte a fatti eversivi, la dottoressa Albano che accusa il governo Meloni, siamo di fronte a fatti gravissimi, siamo a una Capitol Hill al contrario", dice Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, intervenendo in Senato, a fine seduta. "Noi siamo pezzi di Repubblica - conclude - di fronte a pezzi di eversione".

Il Viminale ci costituirà di fronte alla Corte di giustizia europea

Il Viminale dal canto suo si costituirà di fronte alla Corte di giustizia europea per sostenere le proprie ragioni ma i tempi per dirimere la questione si preannunciano lunghi. Gli occhi di tutti sono adesso puntati sul prossimo 4 dicembre quando la Cassazione dovrà pronunciarsi in merito alla possibilità dei giudici di agire autonomamente oppure di doversi attenere alla lista dei Paesi sicuri stilata dal governo.

L'opposizione: "Figura barbina"

Intanto dal fronte dell'opposizione il Pd parla di "figura barbina da parte del governo, il quale dimostra che con le forzature e con i trucchetti per aggirare la legge non si va da nessuna parte. L'unico effetto è quello di condannare persone esauste, che arrivano in Europa per scappare da violenze e discriminazioni, a nuovi viaggi e trasferimenti estenuanti. Una scelta crudele e vergognosa che sta peraltro determinando danni enormi al bilancio dello Stato", sostiene la deputata dem, Debora Serracchiani, che aggiunge: "Il tribunale di Roma ha applicato la legge in modo impeccabile che non può prescindere dalla normativa europea".

E a Palazzo Madama il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, chiede che il ministro dell'Interno riferisca al Senato "e spieghi cosa sta accadendo. Noi - aggiunge - abbiamo dei poliziotti che controllano il nulla in terra d'Albania mentre dovrebbero essere qui in Italia a controllare l'ordine pubblico davanti alle scuole e nelle strade". Nella stessa Aula il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, definisce i magistrati "eversivi", annunciando di aver chiesto un'ispezione anche nei confronti della giudice Silvia Albano - componente della sezione immigrazione del tribunale capitolino - "perché non si capisce come mai lei abbia anticipato in un comizio di Magistratura Democratica la decisione del tribunale di oggi". Parole a cui replicano i senatori del gruppo M5s: Siamo ad un attacco ai pilastri dell'ordinamento repubblicano".

Secondo Bonelli, portavoce di Europa verde e deputato di Avs, "il governo sta violando consapevolmente la legge perché cerca scientemente di aprire uno scontro con la magistratura e poter continuare a dire 'giudici comunisti'". A dirsi sodisfatto per la sentenza è Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale: "Come previsto, i sette ostaggi del governo Meloni in Albania sono stati liberati. Cancellino questo protocollo e smettano di usare lo Stato come strumento di propaganda".

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