C'è il governo della premier Giorgia Meloni: ecco la lista ministri. Sabato il giuramento. Video e foto
Consultazione lampo, poi faccia a faccia con Mattarella. Il capo dello Stato: "Tempi d'urgenza, serve collaborazione". Berlusconi: "Sarà un governo coeso". Salvini: "Non vedo l'ora"
Giorgia Meloni accetta senza riserva l'incarico per formare il nuovo governo e presenta l'elenco dei ministri. Nasce il governo di centrodestra (ma molti lo chiamano di destracentro) e si presenta al mondo con l'incoronazione della prima donna premier della storia repubblicana. Meno di un mese dopo le elezioni politiche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella convoca al Quirinale Giorgia Meloni e gli affida l'incarico di formare il nuovo governo. Poco prima aveva consultato la delegazione unitaria di centrodestra che in pochissimi minuti, più con l'assenso che con le parole, gli garantiva l'esistenza di una maggioranza parlamentare chiara e l'indicazione univoca di volere la leader di Fratelli d'Italia alla guida del governo. Di seguito la lista dei ministri.
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ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti
ESTERI e VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Antonio Tajani.
DIFESA: Guido Crosetto
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin
INFRASTRUTTURE e VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Matteo Salvini
AGRICOLTURA E SOVRANITA' ALIMENTARE: Francesco Lollobrigida
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
UNIVERSITA' E RICERCA: Anna Maria Bernini
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Elvira Calderone
FAMIGLIA, NATALITA' E PARI OPPORTUNITA': Eugenia Roccella
DISABILITA': Alessandra Locatelli
SPORT E POLITICHE: Andrea Abodi
SALUTE: Orazio Schillaci
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
TURISMO: Daniela Santanchè
AFFARI EUROPEI E PNRR: Raffaele Fitto
POLITICHE DEL MARE E SUD: Nello Musumeci
BENI CULTURALI: Gennaro Sangiuliano
SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: Alfredo Mantovano
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Tanta tensione poi l'accelerazione
Eppure la vigilia era stata turbolenta: dopo le frasi di Silvio Berlusconi su Putin e l'Ucraina la tensione all'interno della coalizione si tagliava a fette. Tanto da spingere Meloni e il suo entourage a scegliere la strada delle decisioni autonome (pare che i suoi alleati non fossero a conoscenza di tutti i nomi dei ministri) e, soprattutto, della velocità. Il timore di nuove intemperanze del Cavaliere era palpabile oggi al Colle ed è stata chiara l'impressione di voler espletare le pratiche quirinalizie presto e senza danni. Non è sfuggita infatti ai giornalisti l'occhiata, tra il perplesso e il rassegnato, che Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sono scambiati proprio mentre la presidente del Consiglio in pectore confermava alle telecamere schierate al Quirinale che tutti avevano indicato lei come premier.
Mattarella: "Agire presto"
E' stato il presidente della Repubblica a spiegare la ratio di questa voglia di fare presto basata su una linea di "leale collaborazione" istituzionale tra le due istituzioni. "Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell'esito elettorale", ha premesso Mattarella. In secondo luogo (ma questo è stato anche il motivo del colloquio di oltre un'ora avuto in privato con la nuova presidente del Consiglio) perchè "è stato necessario procedere velocemente in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti". E' nota la preoccupazione del capo dello Stato per il disagio sociale che la crisi energetica sta provocando tra gli italiani e l'urgenza con cui il capo dello Stato vorrebbe fosse affrontato il problema sia nell'Unione europea che in Italia. Senza dimenticare che resta pochissimo tempo per preparare la Legge di Bilancio.
La chiamata della premier a Draghi
Giorgia Meloni, entrata al Quirinale con una 500 x bianca ed uscita con un Audi 6 dello Stato, ha immediatamente chiamato il suo predecessore Mario Draghi, reduce dal suo ultimo Consiglio europeo. Rapporti buoni e uno scambio di consegne che tutti garantiscono avverrà nella massima collaborazione. Infine, se le opposizioni riconoscono come sia una nota positiva per l'Italia avere finalmente una donna a Chigi, non nascondono le loro preoccupazioni per la scelta di alcuni nomi che preoccupano per la tenuta dei diritti. "La lista dei ministri conferma alcuni segnali preoccupanti. Segnali sparsi che preannunciano un brusco arretramento nel percorso di riconoscimento e rafforzamento dei diritti civili, sottolinea ad esempio Giuseppe Conte.