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Sciopero generale 17 novembre, Landini: "Tutto confermato". Salvini: "Farò quello che la legge mi permette di fare"

Duro l'attacco a Salvini e alla Commissione di garanzia del leader CGIL. Bombardieri (UIL): "Noi andiamo avanti, non ci facciamo intimorire"

Carlo Ferraioli di Carlo Ferraioli   
Sciopero generale 17 novembre, Landini: 'Tutto confermato, precettazione inaccettabile', Salvini: 'Spengo il telefono così non mi chiama Landini'
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"Come abbiamo detto anche alla Commissione e proprio come atto di responsabilità, abbiamo già esentato il trasporto aereo e portato a quattro ore, dalle 9 alle 13, quello dei vigili del fuoco". Secondo Landini Commissione di Garanzia sarebbe "compiacente" con il Governo che, nella persona di Matteo Salvini, replica: "Farò tutto quello la legge mi permette di fare per consentire il diritto alla mobilità al lavoro, allo studio, alla salute, a 60 milioni di italiani. E se Landini si offende e mi offende, mi dispiace per lui, io tiro dritto". Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti, è intervenuto in mattinata all'assemblea di Alis, l'Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile, confermando di essere pronto a precettare i lavoratori per lo sciopero di venerdì prossimo.

"Troveremmo sgradevole se il ministro pensasse di fare interventi di autorità, sarebbe volontà politica di mettere in discussione il diritto di sciopero per difendere i propri diritti", ha aggiunto Landini, a cui fa da eco l'altro segretario generale coinvolto nella protesta, Pierpaolo Bombardieri, della Uil: "Le pronunce della Commissione di Garanzia sono degli indirizzi, delle indicazioni, e che se noi non rispettiamo probabilmente i nostri comportamenti saranno sanzionati", ma - ha aggiunto Bombardieri - "noi andiamo avanti, sul diritto allo sciopero non siamo disponibili a farci intimorire da nessuno".

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Il ministro delle Infrastrutture "può precettare quello che vuole ma non siamo che all'inizio di una mobilitazione duratura. Quello che sta facendo sta mettendo in croce questo Paese. Non ci fermeranno con una precettazione, siamo solo all'inizio, non vogliamo solo cambiare questa legge di bilancio balorda, vogliamo che si facciano le riforme a partire da quella fiscale", ha ribadito Landini. "Pensano davvero con un atto di questo genere di impensierire o di cambiare il quadro? Stanno perdendo consenso e si stanno dimostrando incapaci".

Salvini dal canto suo è pronto a dare battaglia e non ci sono veli nelle frecciatine lanciate a Landini e al mondo dei sindcati: "Spengo il telefono così non mi chiama Landini", che "mi chiama spessissimo. Leggo i suoi insulti sui giornali e faccio il ministro, qui non si può avere simpatie o antipatie. Mi stanno arrivando addosso epiteti di ogni genere, disgraziato, spregevole, sgradevole, fannullone. Qualche leader sindacale di sinistra ha detto che io non ho mai lavorato nella vita, per educazione non rispondo", ha dichiarato il ministro.

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Intanto con una lettera inviata al presidente Walter Rizzetto, i componenti della Commissione Lavoro della Camera del Partito democratico hanno chiesto l'immediata convocazione del Presidente della commissione di garanzia. "Gentile Presidente - si legge nella missiva firmata dai deputati Arturo Scotto, Chiara Gribaudo, Emiliano Fossi, Mauro Laus, Marco Sarracino - alla luce dei recenti pronunciamenti in materia di legittimo esercizio del diritto di sciopero e ai fini di una più completa e circostanziata valutazione parlamentare al riguardo, il Gruppo del Partito Democratico chiede l'immediata convocazione del Presidente della Commissione di garanzia di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146. Certi della sua attivazione".

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