Schlein all'attacco su Dl Energia, Salvini: "Sì proroga, ma errore non nostro"
Roma, 28 nov. (askanews) - L'opposizione va all'attacco sulla fine del mercato tutelato dell'energia, su cui il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri non prevede una proroga. La segretaria del Pd Elly Schlein ha tenuto una conferenza stampa assieme e Pierluigi Bersani, che da ministro dell'Industria nel primo governo Prodi varò per primo la liberalizzazione del mercato elettrico ma che ha definito la misura approvata dal governo di Meloni "un trasferimento forzoso di una massa di utenti trattati come pacchi postali non verso un mercato libero ma verso altri fornitori"."È una specie di tassa Meloni sulle bollette, cercano di non farci parlare della manovra, ma queste sono questioni concrete che riguardano le condizioni in cui vivono le famiglie".
Nella maggioranza, il vicepremier Matteo Salvini cerca di limitare i danni e convoca una conferenza stampa in cui afferma che la fine del mercato di maggior tutela per luce e gas è figlia di un "errore" negli obiettivi del Pnrr "ereditato" dai governi precedenti, in particolare quello di Mario Draghi. E dice di sperare che l'interlocuzione del ministro Raffaele Fitto con la Commissione Europea "riesca a rimediare"."Se mi chiede se sono a favore della proroga, dico di sì. Ma deve essere accordata, non può essere auto-imposta purtroppo, perché questo intervento normativo sull'energia era uno degli obiettivi che prima di noi qualcuno si era dato per ottenere i soldi della terza rata del Pnrr".Dopo questa precisazione di Salvini, Schlein ha ribattuto: "Mi chiedo dove fosse ieri durante il Consiglio dei ministri che ha deciso di non prorogare e di far partire le aste. Come abbiamo detto stamattina se partono le aste è troppo tardi per tornare indietro. Quindi speriamo che alla luce di questa dichiarazione il governo si fermi. Sono ancora in tempo per fermarsi ,questo è l'auspicio del Partito Democratico".E nel pomeriggio è tornato sull'argomento proprio il ministro per gli Affari Europei e il Pnrr Raffaele Fitto, che era stato chiamato in causa da Salvini. Fitto ha detto che effettuerà verifiche ma non si è sbilanciato sulle possibilità di negoziare proroghe con Bruxelles, dato che anche sulla base della promessa di metter fine al mercato tutelato è già stata versata la terza rata dei fondi europei del Pnrr."Innanzitutto non comprendo le polemiche perché ci si poteva accorgere quando sono stati approvati questi provvedimenti degli effetti non condivisi o non condivisibili". .