Dopo il "chissenefrega", Santanchè prova a ricucire: "Sono una donna di partito, se Meloni me lo chiede lascio"
Dopo il polverone suscitato dalle sue dichiarazioni pubblicate su molti giornali, la ministra del Turismo sempre più sotto assedio non molla. Noin viene smentito il faccia a faccia di giovedì con la premier

"I giornali possono scrivere quello che vogliono, anche quelli che non c'erano quando parlavo, ma non scrivere quello che non ho detto. Quanto letto oggi su alcuni quotidiani nazionali mi lascia basita. Ricostruzioni fantasiose di mie dichiarazioni che non hanno niente a che fare con me. È evidente che il pregiudizio di certa stampa non si ferma davanti a niente pur di creare una notizia alle spese della sottoscritta. Fortunatamente sono in possesso di una registrazione che dimostra quale sia la verità. Non ho mai detto chissenefrega del partito ma chissenefrega di chi mi critica". La ministra del Turismo Daniela Santanchè, alle corde da quando è stata rinviata a giudizio con l'accusa di falso in bilancio per la gestione delle sue aziende.
Alcuni interventi riportati dalle maggiori testate italiane hanno suscitato ulteriori polemiche per quel "chissenefrega" riferito - secondo la stampa - alle pressioni di almeno una parte di Fratelli d'Italia perché lei si dimetta. La resistenza della ministra del Turismo, davanti all'inchiesta giudiziaria (domani in Cassazione l'udienza sull'altro filone, quello della presunta truffa all'Inps ndr) e all'opportunità di sedere ancora tra i banchi del governo, va avanti a oltranza. "Sono una donna di partito ed è evidente che se il mio presidente del Consiglio mi chiedesse di dimettermi io non avrei dubbi", ha detto infatti oggi cercando di rivisitare l'interpretazione delle sue parole finite su tutti i giornali.
Santanchè prova a ricucire
"Ho pochi amici, ma ho sempre contato solo su me stessa", ha detto negli interventi raccolti sul Mar Rosso dove si trovava in missione insieme a Crosetto, citando tra questi "pochi" il presidente del Senato, suo amico da sempre, Ignazio La Russa, sul quale ha precisato "non mi abbandonerà mai". Anche a Meloni, che la invitava a valutare l'impatto del caso Visibilia sul suo lavoro da ministra manda a dire: "Magari devo essere io a valutarlo". Ma sono stati i pontieri del caso, di Fdi di sicuro, a spingerla a fare una rimodulazione delle sue affermazioni e gettare benzina sul fuoco. La puntualizzazione di Santanchè non smentisce quanto detto e scritto sui giornali, ma rimette al centro la presidente del Consiglio: "Se Meloni me lo chiede mi dimetto". Sembrerebbe confermato l'incontro tra le due esponenti del governo per giovedì. Che si terrà sotto una stella non proprio buona, visto che, come scrive La Repubblica, le esternazioni di ieri potrebbero aver compromesso il rapporto.