Santanchè, rinviata al 20 maggio udienza per la truffa Visibilia. La procura: “Rischio prescrizione”. L'Inps si ritira da parte civile
La sostituzione di uno dei legali ha consentito a Santanchè di ottenere una nuova data fissata al 20 maggio. Dopo i risarcimenti, l'Inps "potrebbe rinunciare alla costituzione di parte civile"

E' stata rinviata al 20 maggio prossimo l'udienza del caso Visibilia che vede coinvolta la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, imputata per truffa aggravata ai danni dello Stato. La decisione è stata presa dalla la gup di Milano, Tiziana Gueli. Il motivo è legato alla sostituzione di un legale da parte dell'esponente di Fratelli d'Italia e dall'impedimento dell'altro avvocato, Nicolò Pelanda, impegnato in un altro processo.
La richiesta
Il nuovo rappresentante di Santanchè, Salvatore Pino - che sostituisce Salvatore Sanzo - ha chiesto alla giudice un procrastinamento dell'udienza per poter studiare le carte del processo. Sull'altra incognita pendente su questo procedimento, ovvero la possibile decadenza della giudice Gueli perché destinata a altro incarico, è stata fatta chiarezza: secondo quanto riferisce La Repubblica che cita fonti giudiziarie, la magistrata potrà mantenere la competenza su questo caso almeno fino al rinvio a giudizio o al non luogo a procedere.
Gli avvocati negano che ci sia qualunque "mossa dilatoria" fine a se stessa ma assicurano che è stata richiesta un semplice rinvio "come si fa in mille altri processi". "Non ho ancora sentito la ministra, adesso la informerò - ha detto uno dei legali -. La ministra è assolutamente tranquilla e tenace". Poi ha aggiunto: "Non credo che un mese in più cambi qualcosa". Per il legale Pino inoltre non è escluso che la ministra si faccia interrogare in aula. "Non lo escludiamo – ha detto – devo valutare perché l’approccio al fascicolo è stato recente, non sono in grado di assumere decisioni strategiche in questo momento".
La procura si è opposta al rinvio
Come poi confermano i difensori di Santanchè che definiscono "tenace" l'opposizione della Procura, rappresentata dalla Pm Marina Gravina e dal collega Luigi Luzi, che si era opposta al rinvio paventando il maggiore rischio di prescrizione per il reato di truffa aggravata ai danni dell'Inps, che si ipotizza e il cui termine di 7 anni e mezzo decorre a partire dal 2020, anno della prima evidenza del presunto reato. E che quindi scatterà nel 2027. Ma la Gip ha deciso per il rinvio dell'udienza e il 20 maggio pare fosse la prima data utile.
L'Inps non sarà parte civile
L'Inps, assistito dall'avvocato Aldo Tagliente, revocherà nei prossimi giorni la costituzione come parte civile nell'udienza preliminare a carico di Daniela Santanchè e altri sulla presunta truffa aggravata allo stesso ente. Lo ha confermato lo stesso legale, precisando che l'istituto ha ottenuto "soddisfazione piena" dal punto di vista risarcitorio. L'ente, che era costituito solo contro i tre imputati persone fisiche, tra cui la ministra, ha ottenuto, infatti, il risarcimento integrale del danno patrimoniale, ossia quegli oltre 126mila euro che le due ex società del gruppo Visibilia avrebbero ottenuto indebitamente come cassa integrazione nel periodo Covid. Versamenti effettuati all'Inps dalle stesse società. In più, stanno arrivando anche i pagamenti per i cosiddetti "danni da disservizio", ovvero circa 10mila euro, e poi pure quelli dei danni non patrimoniali di immagine. Per una cifra totale che è compresa, da quanto si è saputo, tra i 150mila e i 200mila euro.