Roccella: "Contro la denatalità risorse, conciliazione, lavoro". E Meloni rilancia la battaglia contro l'"utero in affitto"
Le ministra Roccella interviene al convegno "Per un'Europa giovane": "Demografia priorità del prossimo quinquennio". Fitto: "Attenzione allo spopolamento delle zone interne"
La via italiana per la natalità si basa su "sostegno economico, conciliazione, lavoro". Ma un "grande incentivo per l'investimento nelle politiche per la natalità può arrivare dall'Unione Europea". E infatti l'Italia "intende portare nella nuova Commissione e nel nuovo Parlamento Europeo il tema della demografia come una priorità del prossimo quinquennio". A dirlo è la ministra della Famiglia, della natalità e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella al convegno "Per un'Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro".
"La tendenza alla denatalità italiana è grave - ha spiegato la ministra -. Il nostro Governo, per la prima volta, ha istituito le deleghe alla natalità, e le ha attribuite al ministero Pari Opportunità e Famiglia. Ma la disattenzione al tema è durata troppi anni per non lasciare conseguenze che richiederanno un lungo arco di tempo per fermare e poi invertire la tendenza. ll calo delle donne in età fertile è ormai troppo pronunciato perché le misure per la natalità possano avere lo stesso effetto che avrebbero avuto quando ancora il numero delle donne giovani era consistente", ha detto la ministra che ha rilanciato la palla all'Europa.
Investimento nella "transizione demografica"
"Come già fatto sulla transizione green e digitale - ha spiegato -, anche l'investimento nella transizione demografica, ossia nel passaggio da un rigido inverno ad una almeno timida primavera di nuove nascite - ha sottolineato - passa attraverso l'audacia e il senso di futuro dell'Europa". Per Roccella serve "un investimento pubblico e privato, una mobilitazione collettiva che passi dall'impresa ai servizi, dall'amministrazione alla finanza, dal più piccolo ente locale alla Commissione europea, e coinvolge anche la comunicazione". Ma, contemporaneamente, dice, "serve un lavoro con le Autonomie locali, Regioni e Comuni, per rilanciare i servizi a misura di famiglia sul territorio".
Fitto: Misure anche per le aree interne e contro lo spopolamento
Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ha invece messo l'accento sui pericoli dello spopolamento che sta colpendo soprattutto le aree interne dell'Italia, ma non solo, se è vero, come ha detto la Fondazione Nordest nei giorni scorsi, il Nord Italia, la parte più produttiva del Paese, subirà una glaciazione demografica che vedrà una perdita di 2,3 milioni di residenti, scendendo da 27,4 milioni a 25,1 milioni. Per Fitto quindi la demografia resta un tema centrale.
E l'attenzione del governo è alta. "Per noi questo è uno degli obiettivi prioritari - ha detto Fitto -. All'interno del Pnrr e della politica di coesione esistono misure che stiamo mettendo in campo e che possono avere un approccio corretto anche guardando al tema delle aree interne. Vorrei ricordare che l'Italia è un paese dove il rischio spopolamento rappresenta una delle questioni fondamentali sulle quali impegnarsi soprattutto nei piccoli comuni delle aree interne", ha sottolineato, ribadendo che "il governo è a lavoro per una strategia su queste aree per andare incontro a un primo tipo di risposte".
Giorgia Meloni: "No all'utero in affitto"
Sul tema è intervenuta anche la premier, Giorgia Meloni, che invece ha rilanciato il tema della gestazione per altri. "Continuo a ritenere l'utero in affitto una pratica disumana, sostengo la proposta di legge per cui diventi un reato universale. Spero venga approvata quanto prima", ha detto Meloni. Che poi ha spiegato come la questione della denatalità sia "una priorità assoluta". Non serve a niente "gestire il presente se non si mette in sicurezza il futuro", dice sottolineando che la spesa pubblica per sostenere la natalità "è spesa buona, con un moltiplicatore altissimo, non può essere considerata come altre spese dei nostri bilanci".