[L'intervista] Il segretario del PSI: "Salvini promette ai pastori sardi risorse che non ha". Il futuro della sinistra
Riccardo Nencini, che ha concesso a tiscali.it una intervista a tutto campo, ha commentato l’evolversi della situazione politica nel Paese. Soprattutto si è soffermato sugli scenari possibili dopo le prossime elezioni Europee
“Se fossi al governo non farei alcuna promessa di denaro facile, come sta facendo Matteo Salvini. Farei invece un’altra cosa: costruirei una filiera controllata per la qualità, per cui il latte sardo dovrebbe essere pagato di più; inoltre finanzierei tutto quello che riguarda la trasformazione del prodotto latte”, ha suggerito Riccardo Nencini, segretario del Psi e membro della commissione Lavori Pubblici del Senato, riferendosi alla clamorosa protesta dei pastori sardi per il crollo del prezzo del latte. “Per ottenere questo risultato inviterei i pastori a consorziarsi per non prestare il fianco alle speculazione di taluni industriali. Infine, metterei mano a tutto il ciclo produttivo e lo finanzierei con contributi a fondo perduto”, ha spiegato ancora Nencini, che in queste ore è in Sardegna per incontrare i candidati socialisti che alle Regionali Sarde del 24 febbraio sosterranno il candidato presidente Massimo Zedda.
Il futuro dell'Italia
Il segretario socialista, che ha concesso a tiscali.it una intervista a tutto campo, ha anche commentato l’evolversi della situazione politica nel Paese. Soprattutto si è soffermato sugli scenari possibili dopo le prossime elezioni Europee, che per alcuni commentatori potrebbero determinare l’ascesa di Salvini alla presidenza del Consiglio. “Non so se sia molto realistico come scenario, Salvini è nella posizione ottimale: scrive lui l’agenda delle priorità, non si assume la responsabilità diretta, perché preferisce mandare avanti il presidente del Consiglio Conte (che non ha espresso lui). E dell’evento anti sistema che sta scuotendo l’Italia ne approfitta a danno dell’altro partito anti sistema che sono i grillini: non vedo come nel breve periodo possa perorare uno scioglimento delle Camere”, commenta il leader socialista.
L'Italia e l'Europa
Se per Salvini va bene così, potrebbe non esserlo per il presidente della Repubblica Mattarella che, secondo alcune indiscrezioni, parrebbe intenzionato, dopo il contatto avuto da Di Maio con i gilet gialli e la apertura a Maduro del governo, a ridisegnare il quadro politico dell’Italia. “Sono tesi – sostiene Nencini – che non mi convincono: c’è un governo in carica, non credo che dopo le elezioni europee verrà meno la maggioranza parlamentare”. Il segretario del PSI vede nero anche nella politica estera. “Sono stati logorati i rapporti con la Francia, ogni giorno spariamo contro l’UE, siamo rimasti quasi gli unici in Europa a sostenere il dittatore Maduro (sembra il sostegno dato da Stalin a Mussolini nel 1924): sono due fattori che hanno prodotto uno sfregio nella politica estera: hanno un intento comune: non disturbare Vladimir Putin”.
Il futuro della sinistra
Se la destra piange, la sinistra italiana non ride. “L’Abruzzo ha dato tre input: la prima è che la destra italiana è ormai egemonizzata da un movimento nazionalista e radicale estremo come la Lega, il secondo è che il Partito Democratico non solo ha perso la vocazione maggioritaria veltroniana, ma ha anche dimostrato di non poter essere il pivot di una coalizione, la terza indicazione è che in Abruzzo le cose sono andate meno male delle elezioni politiche di un anno fa perché ha messo assieme una coalizione. La soluzione è una coalizione nuova riformista-socialista nuovo di zecca con un progetto nuovo per l’Italia da fare in fretta”.