Elezioni regionali 2024: si vota in Emilia-Romagna e Umbria. Affluenza a picco: 31%
Registrato nelle prime ore un netto calo rispetto alle precedenti elezioni, ultimo dato alle 19 di domenica. Il voto influenzato dai danni del clima estremo
A eleggere i prossimi presidenti di Emilia-Romagna e Umbria sarà un elettore su due. Dopo una partenza piuttosto lenta, l'affluenza alle urne si è attestata poco sopra il 31%. Si può supporre che l'affluenza finale (si voterà domani fino alle 15) non sarà molto lontana dal 50%, come già avvenuto tre settimane fa per la Liguria e a giugno per le Europee. Alla rilevazione delle 19, l'Umbria (31,22%), che era indietro di un paio di punti in quella delle 12, ha superato di un'incollatura l'Emilia-Romagna (31,03%). Il confronto con le precedenti elezioni (che però si svolgevano in un solo giorno e quindi il raffronto non può essere lineare) è tuttavia impietoso: -21% in Umbria, -27% in Emilia-Romagna che si confronta peraltro con un'elezione che fu per mesi al centro della scena mediatica nazionale. La soglia non solo psicologica del 50% è tuttavia a rischio, anche se un'altra mezza giornata di seggi aperti potrebbe consentire di superarla, sia in Emilia-Romagna, sia in Umbria.
Le ferite per gli eventi climatici estremi e l'influenza sul voto
I timori per una scarsa affluenza sono stati uno dei leit motiv della campagna elettorale, soprattutto in Emilia-Romagna, evocata anche come segnale di malcontento delle zone alluvionate che però, in realtà, hanno risposto, in termini di partecipazione, meglio di altri territori: a Traversara, paese del comune di Bagnacavallo (Ravenna) che ha subito ripetute inondazioni, alle 19 aveva già votato il 42,42%, oltre dieci punti percentuali in più rispetto alla media regionale. Ma dati più alti si sono registrati in quasi tutti i territori che hanno avuto i danni principali. Affluenza più alta delle altre zone anche nel Comune di Bologna (35,93%), al centro di una delle pagine di maggiore tensione delle ultime settimane, con i cortei contrapposti che hanno innescato un duro scontro fra il sindaco Matteo Lepore e la premier Giorgia Meloni.
Destra-centro con toni aggressivi, l'ira del Pd
Il centrosinistra difende la propria roccaforte, l'Emilia-Romagna, con il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, sfidato da Elena Ugolini. La presidente uscente dell'Umbria Donatella Tesei cerca una riconferma (e il gol della vittoria per il centrodestra) contro la sindaca di Assisi Stefania Proietti scelta dal centrosinistra per il tentativo di riconquista. Sono però anche un'occasione per ridefinire i rapporti di forza interni alle coalizioni, con il M5S che il prossimo fine settimana dovrà fare i conti con l'assemblea costituente convocata da Giuseppe Conte e per valutare la sopravvivenza o meno del 'campo largo', così come è stato immaginato dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Ma sono importanti anche per gli equilibri del governo. Ne è un sintomo la risposta del vicepremier Antonio Tajani alle parole del ministro Calderoli, sulle opposizioni che "taceranno per sempre" a proposito dell'autonomia. Parole che hanno suscitato le ire del Pd. Il linguaggio usato da Calderoli, ha detto Tajani, "non mi appartiene, non è il mio linguaggio, ma comunque mi sembrava più un messaggio politico e non di odio personale. Abbiamo detto sull'autonomia cosa pensiamo, dobbiamo essere sempre prudenti.
Calderoli difende la sua riforma, è stato anche attaccato in maniera anche abbastanza pesante, ma io uso un altro linguaggio".
Seggi aperti fino a domani
I seggi sono stati aperti alle 7 di questa mattina e rimarranno disponibili fino alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani. Subito dopo la chiusura dei seggi, inizieranno le operazioni di scrutinio. In totale, quasi 4,3 milioni di elettori sono chiamati a votare per scegliere i nuovi governatori delle due regioni.
Numeri e sezioni elettorali
In Emilia-Romagna, sono presenti 4.529 sezioni elettorali distribuite in 330 Comuni. In Umbria, ci sono 1.000 sezioni in 92 Comuni. Per l’Emilia-Romagna, si tratta di un voto anticipato: la legislatura è stata interrotta un anno prima della scadenza naturale prevista nel 2025, a causa dell’elezione del presidente uscente Stefano Bonaccini al Parlamento europeo.
I candidati alla presidenza
In Emilia-Romagna, sono quattro i candidati alla presidenza regionale:
- Michele De Pascale per la coalizione di centrosinistra
- Elena Ugolini per la coalizione di centrodestra
- Federico Serra, candidato di Potere al Popolo, Pci e Rifondazione Comunista
- Luca Teodori, rappresentante della lista civica 'Lealtà Coerenza Verità'
- Sfida aperta in Umbria con nove candidati
In Umbria, la competizione è più affollata, con ben nove candidati in corsa per la carica di governatore:
- Donatella Tesei (centrodestra, presidente uscente)
- Stefania Proietti (centrosinistra)
- Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria)
- Martina Leonardi (Insieme per un’Umbria resistente)
- Giuseppe Paolone (Forza del Popolo)
- Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso)
- Fabrizio Pignalberi (Quinto Polo per l’Italia e Più Italia Sovrana)
- Marco Rizzo (Alternativa riformista e Democrazia Sovrana Popolare)
- Giuseppe Tritto (Umani Insieme Liberi)
Quando si conosceranno i risultati
Le operazioni di voto termineranno domani alle 15, con l’inizio immediato dello scrutinio. I risultati preliminari sono attesi nella serata di lunedì, quando si inizierà a delineare il futuro politico delle due Regioni, tra la conferma degli uscenti e possibili sorprese.