Flop referendum, affluenza ai minimi storici: il quorum è un puntino lontano

L’affluenza ai seggi per il voto sui referendum sulla giustizia non riesce ad andare al di là del 20 per cento. Salvini: "Salvini su twitter: "Grazie ai 10 milioni di italiani che hanno scelto di votare per cambiare la Giustizia"

Salvini (Ansa)
Salvini (Ansa)
TiscaliNews

Il flop era nell’aria e flop è stato. Secondo quanto riportava il sito del Ministero dell’Interno, alla chiusura dei seggi (ore 23), l'affluenza complessiva per i referendum era di circa il 15,18%, con  i dati di oltre 2.000 comuni su 7.903 per il quesito 1. E la situazione, col procedere dello scrutinio, non migliora di molto.

Alla fine l’affluenza ai seggi per il voto sui referendum sulla giustizia non riesce ad andare al di là del 20/21 per cento. Il quorum insomma è un puntino lontano. Quando i dati riguardavano 7577 Comuni su 7903 – stando alle principali agenzie giornalistiche – l’affluenza si attestava non oltre il 19,30% per quanto concerne il primo quesito relativo alla legge Severino, alla incandidabilità dopo una condanna. Era al 19,26% per il secondo quesito sulla custodia cautelare (7.496 Comuni su 7.903), al 19,20% per il terzo quesito sulla separazione delle funzioni per i magistrati (7.478 Comuni su 7.903), al 19,16% per il quarto quesito sul voto dei membri laici dei Consigli giudiziari nella valutazione dei magistrati (7.461 Comuni su 7.903), al 19,27% per il quinto quesito sull'abolizione della raccolta firme per l'elezione dei togati al Csm (7.434 Comuni su 7.903).

La sconfitta

Si tratta di una sconfitta per i promotori dei referendum ( ma non solo per loro). Matteo Salvini si fa sentire su twitter ringraziando i "10 milioni di italiani che hanno scelto di votare per cambiare la Giustizia". Il capo del Carroccio aggiunge: “E’ nostro dovere continuare a far sentire la loro voce!".

Le Camere penali

Di "incivile silenzio censorio" sul voto referendario ha parlato la Giunta dell’Unione Camere Penali. "La storia dei referendum in Italia è da sempre una storia di ostracismo e di avversione al voto democratico diretto", hanno sottolineato le Camere Penali, esortando: "Occorre ora che l’impegno politico dei liberali di questo paese per una giustizia più giusta, tra i quali in prima fila l’Unione delle Camere Penali Italiane, sappia trovare da subito la forza per rilanciare le proprie idee e le proprie battaglie".

Calderoli

Mentre il leghista Calderoli si duole della poca attenzione riservata – a suo parere – dalla presidenza del Consiglio e dal Quirinale ai referendum di domenica. Per sollecitare la popolazione a partecipare alla tornata referendaria "ho personalmente scritto al presidente della Repubblica e del Consiglio e non ho ancora ricevuto, a oggi, una telefonata o un whatsapp", avrebbe detto il vicepresidente del Senato durante una conferenza stampa convocata nella sede della Lega in via Bellerio a Milano. "Dispiace perché il presidente della Repubblica non solo presiede il Csm - avrebbe aggiunto - ma è anche il garante della Costituzione". Insomma, "da Draghi e Mattarella mi sarei aspettato una maggiore attenzione - avrebbe concluso Calderoli - e gli effetti si sono verificati".

Le parole di Di Matteo 

Sul versante opposto il consigliere del Csm Nino Di Matteo per il quale il flop dei referendum dimostra come "evidentemente molti italiani hanno capito che con il referendum non si voleva migliorare la giustizia ma – dichiara all'Adnkronos - punire la magistratura e renderla meno autonoma e indipendente. Purtroppo anche la riforma Cartabia, in discussione al Senato, va nella stessa direzione".

Albamonte

Secondo Eugenio Albamonte, segretario di ‘Area democratica per la giustizia’ "hanno vinto i cittadini, perché quelle formule erano talmente grossolane da non poter rappresentare per il futuro un modello né culturale né istituzionale per il nostro Paese. Sconfitto è chi ha pensato di puntare tutto sugli scandali per colpire la magistratura anziché per riformarla e porre riparo a una serie di situazioni che si sono create in passato. Una cosa sono le riforme, un’altra la mortificazione della magistratura".

Elezioni comunali

L'affluenza per le elezioni comunali è stata invece del 54,72%, in calo. Oggi alle 14 inizia lo spoglio. Gli exit poll danno Genova e Palermo al centrodestra unito; al ballottaggio Parma, Verona, Catanzaro e L'Aquila con il centrosinistra in testa nelle prime due città. Le assenze dei presidenti di seggio a Palermo: la Procura valuta i reati di interruzione di pubblico servizio e rifiuto di atti d'ufficio.

PALERMO
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Palermo il candidato ROBERTO LAGALLA (centrodestra) raggiunge una forchetta del 43-47%. In base alla legge regionale sarebbe nominato sindaco di Palermo. Al secondo posto FRANCO MICELI (centrosinistra) con il 27-31%
GENOVA
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Genova il candidato Marco Bucci (centro-destra) raggiunge una forchetta del 51-55%, seguito da Ariel Dello Strologo (centrosinistra) con il 36-40%
CATANZARO
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Catanzaro il candidato Valerio Donato (Fi-Lega) raggiunge una forchetta del 40-44%, seguito da Nicola Fiorita (Pd-M56) con il 31-35%
PARMA
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Parma il candidato Michela Guerra (centro-sinistra) raggiunge una forchetta del 40-44%, seguito da Pietro Vignali (centro-destra) con il 19-23% .
L'AQUILA
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali dell'Aquila il candidato Pierluigi Biondi (centro-destra) raggiunge una forchetta del 49-53%, seguito a distanza da Stefania Pezzopane (centrosinistra) con il 23-27%.
VERONA
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle comunali di Verona il candidato Damiano Tommasi (centro-sinistra.) raggiunge una forchetta del 37-41%, seguito da Federico Sboarina (centro-destra) con il 27-31%

Referendum, exit poll

In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, ecco le indicazioni per i 5 referendum sulla giustizia, che in ogni caso per essere validi devono superare il quorum del 50%:
- n.1 ABOLIZIONE LEGGE SEVERINO SI 52-56 NO 44-48
- n.2 LIMITAZIONE CUSTODIA CAUTELARE SI 54-58 NO 42-46
- n.3 SEPARAZIONE CARRIERE MAGISTRATI SI 67-71 NO 29-33
- n.4 VALUTAZIONE SU OPERATO MAGISTRATI SI 67-71 NO 29-33
- N.5 ABOLIZIONE RACCOLTA FIRME ELEZIONI CSM SI 66-70 NO 30-34
In base all'Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai l'affluenza per i referendum è al 19-23%

I COMUNI - L'affluenza alle elezioni amministrative di ieri in Italia è stata del 54,72%, secondo i dati definitivi relativi agli 818 comuni gestiti dal Viminale. Alle precedenti elezioni omologhe era stata del 60,12%..

I REFERENDUM - lL'affluenza complessiva per i referendum è di circa il 20%. Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno.