[Il punto] Attacco dell’Ocse a Quota 100: va cancellata. Dura risposta del governo
Il segretario generale, il messicano Angel Gurria, ha parlato di pericolo per la crescita del Pil dell’Italia. La posizione di Tria, Di Maio e Salvini.
Secondo l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) bisogna abolire Quota 100 al più presto perché è una misura che rischia solo di incrementare il debito pubblico italiano. Il segretario generale, il messicano Angel Gurria, nel nostro Paese per presentare il report annuale sull’Italia, lo ha precisato davanti al ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Il responsabile del MEF ha subito minimizzato l’impatto di Quota 100 parlando di misura sperimentale e temporanea. Utile al momento per far fronte al “problema della transizione sul mercato del lavoro”. Per l'Ocse invece, il fatto che per i lavoratori si apra la possibilità di mettersi in pensione se hanno almeno 62 anni di età e 38 di contributi appare un pericolo grave per la ripresa, piuttosto modesta finora, dell'Italia al punto che - fanno notare - nel 2019 il pil potrebbe fermarsi allo 0,2 per cento.
Tutelare il Pil
Ci sarebbe da chiedersi però quanto l’indicatore del Prodotto Interno Lordo sia da prendere in considerazione quando l’obiettivo fondamentale diventa il benessere vero dei cittadini. Ma secondo l'Organizzazione è assolutamente necessario venga mantenuto il nesso tra età pensionabile e speranza di vita, messo – parzialmente – in discussione dal decreto 4/19, per evitare la decrescita. Ma cosa dovrebbe fare secondo l’Ocse l’Italia?
Per evitare un calo del Pil e non squilibrare i conti pubblici, niente pensioni prima di quanto non consiglino le aspettative di vita. Punto. In tal modo si potrebbero recuperare circa 40 miliardi entro il 2025. E allora via al più presto Quota 100. Inevitabile il sorgere di veementi polemiche. Sorvolando sul fatto che all'Ocse non piace nemmeno il reddito di cittadinanza, la sua posizione è stata inquadrata da tanti tra quelle di chi, come al solito, vuol far cassa spostando pesanti sacrifici sulle spalle dei cittadini. Di chi guarda solo agli aspetti finanziari e di bilancio e non alle conseguenze, positive o meno, sulla vita delle persone. Un ritorno, insomma, alle politiche lacrime e sangue di recente memoria.
La posizione del governo
Sull’argomento, in ogni caso, pare che il governo sia deciso ad andare avanti per la sua strada, senza passi indietro. Si vedrà semmai nei prossimi mesi se una pericolosa mancanza di crescita indurrà a riconsiderare talune decisioni.
Ad avviso di Tria l’adozione di Quota 100 era necessaria per risolvere i problemi prodotti dalla legge Fornero. “Ha creato problemi di transizione con ricadute di equità sociale, ma anche con un’interruzione del turn-over naturale della forza lavoro, rallentando anche quello delle competenze”, ha spiegato il ministro. L’intervento dell’Ocse sembra in definitiva non aver scosso il governo, che di rinunciare alla riforma delle pensioni non vuole nemmeno sentir parlare. Almeno per i 3 anni di sperimentazione.
Conte
Il premier Giuseppe Conte, che ha incontrato Gurria, per esempio, ha definito le dichiarazioni del segretario eccessivamente “pessimistiche”, in quanto “sottostimano gli effetti della Legge di Bilancio”. Forse per ora "la situazione non è molto buona - come ha notato l'economista Carlo Cottarelli. Ma "forse l'Ocse ha esagerato". Anche se "la crescita resta bassa rispetto agli altri paesi europei". E c'è da sperare che nella seconda parte dell'anno "ci sia qualche segnale di crescita". Gurria però ha evidentemente spinto troppo.
Di Maio
Anche per questo, con buona probabilità, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio è particolarmente duro. Se “qualcuno seduto dietro una scrivania lontano migliaia di chilometri ritiene che un Paese per crescere ancora debba attuare delle misure di austerity può farlo tranquillamente a casa propria”, ha detto riferendosi all’Ocse e ai suoi esponenti. Del resto stando al punto di vista del leader pentastellato "se una misura adottata da un governo funziona o meno si può dire dopo un adeguato periodo di tempo, non ad appena quattro mesi dalla sua approvazione". Altrimenti certi interventi suonano come preconcetti.
Garavaglia
Ad avviso del sottosegretario leghista all'Economia, Massimo Garavaglia, intervistato dal Messaggero, "ognuno è libero di dire ciò che vuole, anche le sciocchezze, ma questo governo sta semplicemente facendo ciò che aveva promesso in campagna elettorale, l' unica novità è questa". L'esponente della maggioranza poi aggiunge: "Sono preoccupato non solo per l' Italia, ma perché c'è una frenata dell'economia a livello internazionale anche per le esportazioni, una situazione che non può far dormire sonni tranquilli. Avevamo detto che avremmo rivisto la legge Fornero e lo abbiamo fatto, forse l'Ocse non ha ben valutato che questa misura mette da subito, nel 2019, 8 miliardi freschi nelle tasche degli italiani e 18 miliardi in tre anni. Questo avrà un impatto sui consumi che forse Gurria non ha capito".
Durigon
"I dati Ocse - afferma il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon in una nota - non possono essere rapportati a Quota 100. E' una cosa completamente priva di senso perché il rapporto si riferisce al mese di febbraio mentre i primi italiani (37.000) a ricevere la pensione grazie a Quota100 ci saranno ad aprile. Per questo i primi effetti parziali e iniziali sul mercato del lavoro si vedranno dai dati di aprile e maggio". Anzi, stando al sentiment dell'esponente del Carroccio "i dati Ocse confermano proprio quanto fosse necessaria Quota 100. Ad oggi nel pubblico hanno aderito 40 mila persone e abbiamo messo in legge lo sblocco del turn over a novembre. Quindi a tutti i distratti detrattori dico di aspettare almeno che inizino gli effetti della riforma prima di parlare. Rimango convinto che in un contesto internazionale che vede una crisi europea, Quota 100 rappresenti un'ottima ricetta per combattere questa congiuntura economica negativa ed abbassare i numeri della disoccupazione".
Salvini
E al provvedimento non vuole certo rinunciare Matteo Salvini, per il quale "le osservazioni dell'Ocse mi scivolano proprio addosso" e Quota 100 “aiuterà a dare lavoro a circa 100.000 giovani” consentendo di dare una mano alla “crescita del Paese”. E questo, sembra dire, a dispetto di quanto sostenuto dall’Ocse. Al momento quindi il governo gialloverde non sembra cambiare orientamento: nessuna variazione di rotta riguardo alla riforma pensionistica.
L'incontro Gurria-Conte
Durante l'incontro di martedì il presidente del Consiglio Conte e il segretario dell'Ocse Angel Gurria avrebbero parlato a lungo dell'andamento della crescita. "Concordiamo entrambi che l'economia italiana rallenterà. Perché la frenata sarà mondiale ed europea" quest'ultima soprattutto "a causa del rallentamento della Germania" ha dichiarato Gurria. "Per l'Italia il Pil sarà intorno allo zero. Noi pensiamo un po' meno, il premier un po' di più, ma concordiamo sul rallentamento". Quindi Gurria ha voluto precisare, forse per smorzare i toni o forse per ribadire le sue posizioni: "La nostra analisi è un contributo oggettivo" che il governo italiano potrà "utilizzare nelle prossime discussioni" sul Def. "Poi il governo deve prendere una decisione politica" confrontandosi "con la realtà".
"Stiamo attraversando un periodo economicamente difficile per tutto il mondo e inevitabilmente anche per l'Italia - ha aggiunto poco dopo il segretario Ocse intervenendo al convegno della Luiss - ma bisogna lasciarsi alle spalle il pessimismo e dare spazio a una crescita più inclusiva e anche sostenibile".