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Più di venti cambi di gruppo in pochi giorni, il Quirinale lascia il segno

Dalla senatrice Gelsomina Vono che da Italia Viva è passata a Forza Italia a Matteo Dall’Osso diventato azzurro pure lui: ecco tutti i nuovi cambi di casacca

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
Parlamento
Parlamento (Foto Ansa)

Ufficialmente, da giovedì 20, i lavori di Camera e Senato avrebbero dovuto essere sospesi, con la formula “La Camera dei deputati è convocata a domicilio” e, ovviamente, specularmente, “Il Senato della Repubblica è convocato a domicilio”. Ma, in verità, persino nel corso delle sedute comuni di Camera, Senato e delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica e nell’attesa di quella per il giuramento, si sono svolte delle sedute “normali” di Montecitorio e Palazzo Madama. E tutte le volte è successo qualcosa, con decine di cambi di gruppo e eventi vari.

Andiamo per ordine, dalla Camera dei deputati che martedì 25 gennaio è stata appositamente convocata, sotto la guida del vicepresidente di turno, l’azzurro Andrea Mandelli, che è un farmacista e quindi precisissimo per definizione, che ha spiegato che quella seduta era convocata appositamente per la proclamazione di una deputata subentrante. Il giorno precedente, infatti, era morto il deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano e la seduta era indispensabile per permettere a Maria Rosa (detta Rossella) Sessa, la subentrante, di partecipare al voto per il Quirinale e ricostituire il plenum di 1009 grandi elettori. Durata totale della pratica cinque minuti: seduta aperta alle 12, seduta chiusa alle 12,05, esattamente cinque minuti dopo. Invece, oggi la Camera è stata convocata alle 9,30 per “Comunicazioni del presidente” e la seduta è durata dieci minuti fino alle 9,40. Necessari e sufficienti per annunciare, sempre sotto l’ormai classicissimo titolino “Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare” l’adesione della neo deputata al gruppo parlamentare “Forza Italia – Berlusconi presidente”.

Il Senato, invece, è stato convocato la mattina prima dell’inizio del voto per il presidente della Repubblica, lunedì 24 gennaio, alle 9,30. Ritardo meno che accademico e inizio seduta alle 9,33, con Maria Elisabetta Alberti Casellati a annunciare il decreto per permettere il voto per il presidente della Repubblica ai grandi elettori positivi al Covid. C’è stato il tempo anche per un intervento di fine seduta del capogruppo, di se stesso vabbè, della componente dell’Italia dei Valori, l’ex pentastellato Elio Lannutti. Totale sei minuti di seduta e chiusura alle 9,39.

Altra seduta del Senato della Repubblica, fra elezione e giuramento del Mattarella bis il primo febbraio, quando la vicepresidente di turno, la pentastellata Paola Taverna, ha aperto la seduta alle 11. Lo scopo della convocazione urgente era l’annuncio, a norma di Costituzione, della presentazione da parte del governo dell’ennesimo decreto Covid, ma anche la lettera del neo presidente della Consulta, letta oggi anche in aula alla Camera: “Cara Presidente, (ovviamente “caro” a Montecitorio ndr) ho l'onore di comunicarLe, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 87 del 1953, che la Corte costituzionale, oggi riunita nella sua sede del Palazzo della Consulta, mi ha eletto Presidente. Firmato Giuliano Amato". Poi, il classico intervento di fine seduta del senatore Lannutti e alle 11,06, tutti a casa, dopo sei minuti di seduta. Eppure anche questi pochi minuti sono bastati a far ripartire il tourbillon dei cambi di gruppo, sempre più veloce, anche alla luce delle macerie lasciate dal voto su Mattarella all’interno dei singoli partiti.

Il titolino degli atti parlamentari è quello di sempre: “Gruppi parlamentari, variazioni nella composizione”. E andiamo in ordine cronologico, con due ex pentastellati che si sono scoperti neoberlusconiani: “Con lettera in data 19 gennaio 2022, il senatore Saverio De Bonis ha comunicato di cessare di far parte del Gruppo Misto e di aderire al Gruppo parlamentare Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC. La Presidente del Gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC ha accettato tale adesione”.

E “Con lettera in data 19 gennaio 2022, la senatrice Gelsomina Vono ha comunicato di cessare di far parte del Gruppo parlamentare Italia Viva - P.S.I. e di aderire al Gruppo parlamentare Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC. La Presidente del Gruppo Forza Italia Berlusconi Presidente-UDC ha accettato tale adesione”.
Un terzo ex pentastellato, Matteo Dall’Osso è diventato azzurro pure lui, ma alla Camera: quello di Dall’Osso in realtà è un ritorno. Era uscito dai Cinque Stelle per andare in Forza Italia, poi è stato qualche mese in Coraggio Italia e ora è tornato fra i berlusconiani, come annunciato questa mattina in aula, col solito titolino, dal vicepresidente di turno, il renziano Ettore Rosato: “Comunico che, con lettera pervenuta in data 29 gennaio 2022, il deputato Matteo Dall'Osso, già iscritto al gruppo parlamentare Coraggio Italia, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Forza Italia-Berlusconi Presidente. La presidenza del tale gruppo, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di aver accolto la richiesta”.

Ma il massimo l’hanno raggiunto dieci ex pentastellati che in un giorno hanno costituito un gruppo e poi l’hanno scelto. E in questo caso il titolo degli atti è fantastico: “Gruppi parlamentari, costituzione, composizione e scioglimento”.  La lettura integrale è splendida: “Con lettera del 27 gennaio 2022 il senatore Elio Lannutti, in qualità di Capogruppo pro tempore, ha comunicato la costituzione, ai sensi dell'articolo 14, comma 4, del Regolamento, del Gruppo parlamentare denominato "C.A.L. (Costituzione, Ambiente, Lavoro) - Idv". Del Gruppo fanno parte i senatori Elio Lannutti, Rosa Silvia Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Bianca Laura Granato, Barbara Lezzi, Cataldo Mininno e Rosellina Sbrana. Con lettera del 28 gennaio 2022 il senatore Elio Lannutti, in qualità di Capogruppo pro tempore, ha richiesto la revoca della costituzione del Gruppo parlamentare denominato "C.A.L. (Costituzione, Ambiente, Lavoro) - Idv".

Insomma, il gruppo che secondo le malelingue parlamentari sarebbe nato solo per appoggiare la candidatura alla presidenza della Repubblica della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati – tanto da essere ribattezzato “i Casellanti” – si è sciolto in 24 ore. E i dieci ex del MoVimento hanno sdegnosamente rimandato al mittente le accuse di essere stampella della Casellati. Alla Camera, il prossimo appuntamento è per martedì mattina alle 9,30, a Palazzo Madama la prossima seduta è fissata per martedì 8 febbraio alle 16,30 e sarà la numero 400 della diciottesima legislatura, con un ordine del giorno semplicissimo: “Comunicazioni del Presidente sul calendario dei lavori”.

E si sa già che ci sarà un nuovo addio e cambio di gruppo, quello di Barbara Masini, la senatrice azzurra che ha fatto la battaglia a favore della legge Zan, che andrà con Emma Bonino e Matteo Richetti fra i calendian-boniniani-bendettodellavedoviani di Azione e + Europa e spiega: “Ho comunicato alla presidente Anna Maria Bernini la mia decisione di lasciare il gruppo di Forza Italia al Senato. Per rispetto alla candidatura del presidente Berlusconi prima e per evitare di aggiungere tensioni in un momento così delicato poi, ho posticipato la mia uscita a dopo l'elezione del presidente della Repubblica, ma ora è tempo di formalizzare la mia scelta. Lascio il gruppo del quale faccio parte dal momento della mia elezione per approdare al gruppo misto nella componente "+Europa - Azione" che ha dato prova, negli ultimi mesi, di rappresentare molto più chiaramente i valori riformisti, liberali e progressisti nei quali mi rispecchio. È una scelta, questa, che non è stata fatta per nulla a cuor leggero e che è frutto di un lungo travaglio interiore che va avanti da diversi mesi nei quali ho spesso vissuto situazioni di conflitto sui argomenti politici e tematici. Ritengo, quindi, doveroso, per coerenza verso me stessa, lasciare un partito che, mio malgrado, non sento più come casa mia. Ringrazio Carlo Calenda, Matteo Richetti ed Emma Bonino per avermi voluta e accolta e sono certa che insieme potremo portare avanti quelle battaglie che in altre parti si sono spesso arenate per colpa di tatticismi che nulla hanno a che fare con la politica per il bene del paese. Ringrazio il presidente Berlusconi per avermi dato l'onore di sedere in parlamento, la presidente Bernini e tutti i colleghi di Forza Italia per questi anni passati insieme e sono certa che la stima e i rapporti costruiti nel tempo resteranno immutati nonostante tutto". Ecco, in quel “nonostante tutto” c’è la storia dei cambi di gruppo anche dopo il Mattarella bis.

 

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
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