"No alla paura, lo Ius Soli diventi una grande festa della cittadinanza"

Dopo Graziano Delrio, anche Romano Prodi critica lo stop all'iter di approvazione della legge sulla nuova cittadinanza. "Un errore fermarsi per paura dei sondaggi"

'No alla paura, lo Ius Soli diventi una grande festa della cittadinanza'
TiscaliNews

Una grande "festa per la cittadinanza", un evento solenne che celebra i diritti che un paese civile deve avere: questo dovrebbe essere l'approvazione dello Ius Soli in Italia. A dirlo è Romano Prodi, che in un'intervista a Repubblica commenta la decisione del Senato di ritirare dal calendario dei lavori la legge che estendeva ai figli di stranieri nati in italia o che abbiano frequentato la nostra scuola almeno per 5 anni la cittadinanza del nostro paese.

"Non approvare lo Ius Soli è un calcolo poltico sbagliato basato sull'emozione e sulla paura dei sondaggi", ha commentato il fondatore dell'Ulivo e padre del centro-sinistra italiano. Ci vuole uno sguardo più ampio, lungimirante e per il bene del paese. La legge non è passata perchè le indagini demoscopiche dicono che il partito che la propone perderebbe 2 punti di voti. Ma li perderebbe perchè è inevitabile che siano perduti o perchè non si spiegano le ragioni della stessa legge e non ne nasce finalmente un dibattito sul contenuto?" 

Secondo Romano Prodi dunque non bisogna inseguire le destre nel terreno della paura, anche perchè al voto preferirebbero comunque l'originale alla copia. La strada da perseguire è piuttosto quella di fissare un corpus di regole chiare, fatte di diritti e di doveri: ad esempio, a chi chiede la cittadinanza dovrebbe essere richiesta non solo la conoscenza della lingua, ma magari anche quella della Costituzione. Il problema, prosegue il leader dell'Ulivo, è che oggi i grandi partiti non sono più allenati a coinvolgere i cittadini in grandi campagne di riflessione. C'è ancora tempo per approvare lo Ius Soli, conclude Prodi: lo si può fare dopo l'approvazione della legge di bilancio, e prima che inizi la fase pre elettorale stretta. "E poi si potrebbe guardare all'Europa. In quasi tutti i paesi europei il diritto di cittadinanza è regolato".