[L'inchiesta] Claudio Martelli, Gino Paoli e pure Poggiolini. La prima Repubblica si ritrova con il vitalizio dimezzato. Ecco i nomi
Rino Formica, Giorgio La Malfa, Mario Segni, Paolo Guzzanti, Pecoraro Scanio, Gianpaolo Pillitteri e tanti altri. Di seguito l’elenco degli “altri” vitalizi che nessuno vi ha raccontato

C’è il famosissimo “Mister centomila preferenze”, ci sono tutti i big del Psi, da Gianni De Michelis a Claudio Martelli passando per Giusy La Ganga e Margherita Boniver. Ci sono i forzisti della primissima ora come Tiziana Maiolo, Gaetano Pecorella e Fabrizio Del Noce e intramontabili outsider come Antonio Mattarrese. L’elenco dei 1405 vitalizi che vengono versati ogni mese ad altrettanti ex deputati riporta alla luce nomi e volti che non più tardi di un decennio fa scorrevano nei telegiornali, riempivano i quotidiani. Sono 1.338 gli assegni che saranno ricalcolati e dunque abbassati in una percentuale compresa tra il 20 e il 60%, nella stragrande maggioranza abbattuti di circa il 40.
La delibera approvata giovedì pomeriggio dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio sarà valida dal primo gennaio 2019 e prevede due tetti minimi: uno di 980 euro per chi ha una o due legislature alle spalle e uno di 1470 euro per i vitalizi che subiranno un taglio di oltre il 50% con le nuove regole. Solo 67 “big” saranno risparmiati e sono quelli che hanno versato contributi per 4-5 legislature e, dunque, avrebbero finito per guadagnare di più con il ricalcolo. Nei giorni scorsi sono usciti i nomi di Massimo D’Alema, Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti tra gli altri. “Tutto ciò porterà ad un risparmio di 40 mila euro l’anno. Non è un provvedimento punitivo è una delibera che ripara i guasti sociali. C’era un solco, un burrone che noi stiamo colmando”, ha detto Roberto Fico, presidente della Camera, tra i fondatori del M5s, autore della proposta.
Moltissimi esperti dubitano della costituzionalità dell’operazione - che prevede tagli retroattivi e riguarda una sola Camera - e infatti l’Associazione degli ex parlamentari annuncia ricorsi e, forse, addirittura una class action contro i deputati - di M5s, Lega e Fdi - che hanno votato a favore dei tagli. “Se qualcuno avrà la faccia tosta di fare ricorso lo invito a passare, come ho fatto io stamattina, davanti alla mensa dei poveri di viale Toscana a Milano: c’è la fila per pane e pasta, tanti italiani”, risponde loro Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro dell’Interno difende la scelta della maggioranza gialloverde di ricalcolare i vitalizi secondo il metodo contributivo. Al Senato, però, le cose non sembrano andare così lisce.
Sarà che la presidente Maria Elisabetta Casellati è stata al Csm, fatto sta che anche lei - come Sabino Cassese e molti altri costituzionalisti - dubita che un taglio fatto così possa superare i dubbi di costituzionalità. “Sono certo che anche il Senato farà le sue valutazioni e continuerà in questo percorso che non è solo di taglio dei costi, anche se comunque parliamo di oltre 40 milioni di euro di risparmio l’anno. Il senso più profondo di questa delibera è culturale e di riequilibrio sociale”, le ha fatto sapere Fico dalle colonne del Corriere della Sera.
Protestano i “tagliati” che, magari, si erano già organizzati - facendo mutui o prendendo impegni di spesa - sulla base del - ricco - assegno mensile che hanno preso finora. Nessuno morirà di fame, ma ci sono anche ex parlamentari che dovranno accontentarsi di mille euro di pensione. Non è il caso di Danilo Poggiolini o Salvatore Cardinale, ma, per esempio, dell’ambientalista Fulcro Pratesi. Meglio che a lui è andata ad altri ambientalisti come Mauro Paissan o Alfonso Pecoraro Scanio. I criteri individuati sembrano penalizzare meno i big degli anni Ottanta, come vedrete.
Fabio Mussi o Oliviero Diliberto escono tutt’altro che massacrati dai tagli. Eppure l’ex Guardasigilli socialista Claudio Martelli, ospite di Agorà Estate, ha protestato contro i giudizi sprezzanti che Luigi Di Maio ha fatto contro gli ex deputati: “Si sciacqui la bocca, la storia è un’altra cosa, non è materia di un’iniziativa di una giunta fatta da quattro persone che taglia la pensione a un migliaio di vecchietti”. Gli altri suoi colleghi ex deputati restano zitti, ma già preparano le carte bollate. Ecco l’elenco degli “altri” vitalizi che nessuno vi ha raccontato.
Ecco l’elenco
Giorgio La Malfa 10631 a 8077
Giulio Santagata 6468 a 4866
Lucio Stanca 3429 a 2709
Claudio Scajola 8350 a 7246
Pietro Lunardi 3553 a 3143
Aldo Brancher 5986 a 5510
Enzo Carra 6532 a 6120
Roberto Zaccaria 6538 a 6120
Paolo Guzzanti 6523 a 6523 (ci avrebbe guadagnato)
Mario Pescante 6538 a 6538 (“)
Margherita Boniver 9522 a 9522 (“)
Gaetano Pecorella 7281 a 7281 (“)
Mario Tassone 10631 a 5642
Giuseppe Calderisi 9758 a 5395
Pierluigi Castagnetti 8935 a 3976
Guido Bodrato 10258 a 7270
Enrico Boselli 8455 a 5837
Claudio Burlando 4725 a 3553
Salvatore Cardinale 8828 a 7572
Roberto Cicciomessere 8641 a 2521
Domenico Comino 6590 a 3440
Raffaele Costa 10631 a 10631 (“)
Maura Cossutta 4725 a 2516
Famiano Crucianelli 10009 a 9301
Gianni De Michelis 9378 a 4481
Fabrizio Del Noce 3108 a 1584
Paris Dell’Unto 8455 a 4193
Oliviero Diliberto 8455 a 5382
Augusto Fantozzi 3108 a 1746
Enrico Ferri 3978 a 2246
Marco Formentini 3108 a 1445
Salvatore (Rino) Formica 9387 a 8211
Ugo Intini 8455 a 5089
Giuseppe (Giusy) La Ganga 8455 a 3068
Giovanni Alemanno 7336 a 5193
Giulio Maceratini 10009 a 10009 (“)
Tiziana Maiolo 6590 a 4130
Claudio Martelli 8455 a 3398
Antonio Matarrese 7709 a 3045
Fabio Mussi 8828 a 8227
Mauro Paissan 6590 a 4188
Gino Paoli 3108 a 1088
Alfonso Pecoraro Scanio 9387 a 5554
Gianpaolo Pillitteri 4725 a 2206
Danilo Poggiolini 6590 a 3781
Fulco Pratesi 3108 a 1459
Mariotto Segni 10009 a 6150
Claudio Signorile 10009 a 6280
Carlo Tognoli 4725 a 2236
Alfredo Vito 6963 a 5483
Elio Veltri 3108 a 1879
Sabatino Aracu 8310 a 8082