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“Vogliamo ridare dignità al Sud”, il premier Conte è mediatore mediterraneo 2019

"Per me la mediazione non è mai stata una via per trovare una metà strada tra posizioni di conflittualità: non è uno sterile accomodamento, ma è fatica e impegno gravoso perché richiede coraggio, determinazione, apertura al dialogo che può esserci solo con il rispetto dell'altro"

Paola Pintusdi Paola Pintus   
Il premier Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte

La mediazione non è medietà. Non è neppure un mero accomodamento sterile. La mediazione richiede coraggio, impegno, determinazione. Soprattutto richiede la predisposizione al dialogo, che si basa sul rispetto dell’altro. Contiene in sé una carica innovatrice, perché implica un processo di trasformazione, che non è solo trasformare l’altro ma ci predispone a trasformare anche noi stessi, perché da questo incontro potremo derivare valutazioni che prima non avevamo considerato”. Con queste parole il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricevuto a Cagliari il premio di Mediatore Mediterraneo per l’anno 2019 nell’ambito del Convegno internazionale promosso dall’ Università di Cagliari come iniziativa collaterale all’inaugurazione dell’anno accademico nella facoltà di Giurisprudenza e del corso di Diritto civile. “Percorsi mediterranei di mediazione per la pace”.

Conte, nella sua veste di professore civilista, ha tenuto una lectio magistralis sul tema della “Responsabilità sociale dell’impresa”, argomento della sua ultima pubblicazione scientifica. “Il mediatore è colui che favorisce l’incontro, facilita la comunicazione e stimola il dialogo tra le parti in conflitto, agevolando la costruzione di una soluzione condivisa”, ha spiegato il professor Carlo Pilia, civilista promotore e responsabile scientifico del convegno, coordinatore dell’Associazione dei Mediatori Mediterranei. “I mediatori sono costruttori di pace che lavorano nei diversi contesti locali, nazionali ed europei”, ha spiegato ancora Pilia, rivolgendosi a Conte: “Lei ha assunto una carica di primo rilievo nel governo Italiano, ha accettato una sfida delicata e complessa in uno scenario di crisi politica che metteva a repentaglio la coesione del paese e la rilevanza internazionale dell’Italia”.

“Il presidente Conte ha saputo sfruttare la posizione di terzietà, rispetto alle parti in conflitto, per far loro trovare una soluzione condivisa, tradotta in azioni di Governo e del Parlamento. La crisi estiva ancora una volta ha evidenziato la sua capacità di favorire il dialogo fra schieramenti in conflitto e la loro convergenza verso soluzioni condivise”. Ancora: “L’analisi scientifica, l’impegno accademico e divulgativo del prof conte sono evidenti, ma quello che oggi vogliamo premiare è l’aver egli stesso messo in pratica, in maniera esemplare, il ruolo e la funzione del mediatore tra gli italiani e per gli italiani negli scenari di crisi nazionali ed internazionali”. A Cagliari il Presidente del Consiglio ha anche assolto a diversi impegni istituzionali, primo fra tutti l’annuncio dell'avvio del Tavolo per il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).

"Uno strumento innovativo di sviluppo in cui credo fortemente e che il governo intende attuare per il rilancio di tutte quelle aree del nostro Paese più svantaggiate", ha spiegato il premier intervistato dai quotidiani locali. "Anche il Cis che avviamo qui a Cagliari - spiega - si pone come una scintilla capace di dare slancio alle energie migliori del territorio: sono circa 500 le proposte e i progetti già presentati, in queste settimane di riunioni tecniche, da oltre 120 Comuni, dalla Regione, dalla Città metropolitana e poi, ancora, da imprese, associazioni, cooperative, Università e che andremo a selezionare". Il presidente afferma che "per il Sud le risorse ci sono, il nostro obiettivo è riuscire a spenderli tutti e bene, rispettando i tempi".

Ma il Cis, chiarisce Conte, "è solo uno dei mattoni di un Piano strutturale per il Sud, fondato sullo sblocco degli investimenti infrastrutturali e verdi: siamo consapevoli che soprattutto in Sardegna servono collegamenti viari e infrastrutture". Per l'isola, come per l'Italia, "abbiamo in mente una svolta verde, dobbiamo dare risposte immediate ai nostri ragazzi che sfilano nelle piazze per far sentire la loro voce. Siamo con loro - assicura il premier - è il tempo di decidere e lo faremo a partire dalla prossima legge di bilancio: già lunedì abbiamo approvato la Nota di aggiornamento al Def: non aumentiamo l'Iva e poniamo le basi per realizzare un'Italia più verde, più sicura, più moderna, più attenta alle persone vulnerabili e fragili, alle famiglie numerose, a chi ha perso un lavoro o ha una busta paga insufficiente".

Fra i nodi ancora da sciogliere in Sardegna ci sono quelli del dossier che il presidente della Regione Solinas ha consegnato a Conte in un incontro subito dopo il convegno al Palazzo Viceregio di Cagliari: vertenza accantonamenti - “circa 300 milioni di euro che la Corte Costituzionale ha già riconosciuto all’isola come debito certo ed esigibile”, ha spiegato il presidente della Regione, continuità territoriale, energia e infrastrutture.

Ma non basta: da oggi nelle mani del mediatore Conte è stato consegnato anche un altro documento da parte del “Comitato per l’insularità”: la diffida relativa alla messa in mora “per omessa adozione di un atto dovuto, violazione articolo 174 TFUE”, che riconosce gli svantaggi naturali e geografici permanenti specifici della condizione di insularità della Sardegna. Nella diffida si intima al Governo di adottare tutte le azioni nei confronti della Commissione Europea per la violazione dell’articolo, fermo restando l'obbligo della Repubblica Italiana di individuare le specifiche misure di compensazione degli svantaggi, obbligo che per i componenti del Comitato non risulta pienamente adempiuto.

Paola Pintusdi Paola Pintus   
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