Trenitalia e i rumors sul cambio alla guida, chi è la donna che può rivoluzionare le ferrovie italiane
Sabrina De Filippis potrebbe essere la nuova guida delle ferrovie italiane che non stanno così tanto bene fra lavori sull’alta velocità, guasti tecnici e disagi vari
In questi giorni si è letto di lei come possibile nuova guida di Trenitalia “in quanto amica di Arianna Meloni”, con tanto di retroscena e possibili risiko delle nomine, in modo di rispondere in qualche modo all’estate problematica dei treni italiani, fra lavori sull’alta velocità, guasti tecnici e disagi vari. Ora, sinceramente non so nemmeno se Sabrina De Filippis - la protagonista di questa storia - sia amica o anche semplicemente conosca Arianna Meloni o invece non l’abbia mai vista in vita sua ed abbia appreso della sua esistenza dagli articoli di questi giorni.
So però la storia professionale nelle ferrovie e in Trenitalia di Sabrina De Filippis e mi pare interessante raccontarla anche perché Tiscalinews fu il primo organo di informazione a intercettarla già nella sua prima fase.
C’è un vecchio detto andreottiano che diceva che ci sono due generi di matti, quelli che si credono Napoleone e quelli che vogliono riformare le Ferrovie. Ecco, Sabrina De Filippis è esattamente del secondo tipo, ma la sua è una follia contagiosa, quasi erasmiana, proprio perché è diversissima dal classico prototipo del burocrate pubblico delle Partecipazioni Statali.
Quindi per raccontare questa storia bisogna prescindere completamente dalla politica, dalla bagarre che ha riguardato le indiscrezioni, anche perché ad esempio fra coloro che sono stati citati a qualsiasi titolo o sono intervenuti ci sono Edoardo Rixi, viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, e Raffaella Paita, ex presidente della commissione Trasporti di Montecitorio, ex presidente dei senatori del Terzo Polo e oggi coordinatrice nazionale di Italia Viva, che sono in assoluto i due parlamentari più competenti, capaci, seri e documentati quando si parla di trasporti. Insomma, se Sabrina De Filippis è una fuoriclasse delle Ferrovie, Edoardo Rixi e Raffaella Paita sono fuoriclasse della politica che si occupa di Ferrovie.
La “folle erasmiana” De Filippis, giovane donna di Latina, sempre elegante come fosse un’attrice di quelle parti, dove evidentemente si respira aria buona, ha iniziato la prima rivoluzione ferroviaria partendo dal dipartimento che si occupa di treni regionali, cioè il settore più problematico da gestire. Da quando Mauro Moretti ha avuto l’intuizione di separare alta velocità e trasporto locale, trasformando la prima in un gioiellino dell’Italia e il secondo in un sistema federalista dove le regioni rispondono del materiale rotabile e firmano un contratto di servizio che di fatto le rende “socie” di Trenitalia nel gestire il trasporto interno, Sabrina De Filippis ha fatto la differenza da responsabile proprio della parte regionale.
Ora, a parte la Lombardia, che ha una sua autonoma società- Trenord - e che quindi vive in un mondo ferroviario a parte, non necessariamente il migliore dei mondi possibili - ci sono Regioni che hanno lavorato benissimo su questo fronte, anche di colori politici diversissimi fra loro, e ad esempio l’Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini con TPER e la Liguria con i due assessori ai Trasporti che si sono succeduti in questi anni in Liguria, Gianni Berrino e Augusto Sartori, hanno inaugurato moltissimi nuovi treni, Rock, Pop e Jazz, gli ultimi con Tiziano Savini, cambiando proprio l’immagine stessa del trasporto ferroviario regionale, passata da qualcosa che ricordava le vecchie tradotte a qualcosa di glamour.
E proprio “glamour”, per quanto possa essere la parola adatta per parlare di treni, argomento che di solito appassiona gli addetti ai lavori, quasi una setta di amatori che sa tutto su ogni particolare tecnico di locomotori, binari e rotaie, è la parola giusta per descrivere alcune scelte avvenute sulla scia del lavoro di Sabrina, da quelle semantiche, con la dizione burocratica sostituita da un più diretto “il Regionale di Trenitalia” a quelle commerciali, come le promozioni per viaggiare tre o cinque giorni su tutti i regionali italiani (ad eccezione della Lombardia che, per l’appunto, è come se avesse fatto la secessione ferroviaria), con rispettivamente 29 o 49 euro, che è stata un grandissimo successo e anche uno straordinario volano per il turismo.
Mica finita perché, ad esempio, insieme a Giunti Editore, il Regionale di Sabrina De Filippis ha lanciato una serie di guide con il racconto di cosa fare in ogni città a portata di treno per il turista che arriva, quindi con tempi, distanze e percorrenze in linea con le stazioni. Poi, a un certo punto, è arrivato l’upgrade, cioè la promozione a un altro settore che, esattamente come il regionale, sembrava grigio e scolorito: le merci.
E anche qui, in pochi mesi, da amministratore delegato di Mercitalia Logistics, Sabrina De Filippis ha cambiato le regole del gioco con una piccola rivoluzione: il trasporto su gomma, i camion, era “nemico” del trasporto su ferro, i treni? Lei semplicemente, si è comprata anche la gomma, in modo da dare finalmente un senso totalmente compiuto alla parola intermodalità. Oppure, in un mondo dove i competitor stranieri sono spesso avversari pericolosi, lei si è infilata nelle occasioni migliori che ha trovato, diventando così soggetto e non complemento oggetto di shopping come spesso accade all’Italia.
“È fondamentale – ha spiegato Sabrina De Filippis a Radio 24 - realizzare delle partnership e che ogni operatore svolga appieno quello che è il proprio ruolo. È fondamentale, inoltre, che ci sia un operatore in grado di integrare ferro, gomma e mare. Proprio per questo stiamo lavorando tantissimo affinché Mercitalia Logistics diventi un operatore di sistema e che sia la ferrovia a guidare la logistica del Paese. Noi stiamo ampliando il nostro network e stiamo attivando queste nuove sinergie. Abbiamo anche un piano investimenti molto importante di circa tre miliardi, dedicati al rinnovo della flotta, perché dobbiamo essere pronti nel momento in cui il gestore dell'infrastruttura rilascerà le grandi opere del PNRR, al potenziamento dei terminal esistenti, alla creazione di nuovi terminali e alla digitalizzazione. Come Polo Logistica lavoriamo per avere un ruolo principale in una vera e propria rivoluzione condivisa che darà sicuramente un contributo fondamentale al rilancio del traffico merci in Italia. Deve essere prevalentemente un rilancio competitivo, ma anche e soprattutto sostenibile. È importante che Mercitalia Logistics svolga un ruolo più centrale come operatore di sistema e quindi diventare un player europeo della logistica integrata”.
Ora, potrebbe esserci un ulteriore passaggio direttamente a Trenitalia, nel ruolo di amministratore delegato che ha già dimostrato di mangiare pane e traversine delle rotaie. E credo che sia utile per i passeggeri chiedersi cosa possa inventarsi questa volta Sabrina anziché di chi sia eventualmente amica.