Piantedosi nella bufera: "Fanpage? Preoccupa di più l'antisemitismo nelle piazze". Il Pd attacca
Il ministro prova a spostare l'attenzione sulle manifestazioni pro Palestina. Per il Pd, solo un tentativo di "minimizzare" gli "atteggiamenti fascisti e razzisti" delle giovanili di Fdi.
Continua a far discutere l'inchiesta di Fanpage che ha rivelato le nostalgie fasciste e il razzismo tra le le file delle formazioni giovanili di Fratelli d'Italia. Un vaso di Pandora che si è scoperchiato e che rischia di travolgere il partito di Giorgia Meloni. La quale ha prima minimizzato, richiamando l'attenzione sulla presunta "illiceità" dell'inchiesta, e poi dato l'ordine di fare fuori chi era rimasto coinvolto. Le condanne verso le parole degli esponenti di Gioventù nazionale, per la verità, sono arrivate da diversi nomi di rango del partito di maggioranza, così come la solidarietà verso la deputata di Fdi ebrea, Ester Mieli, e verso Liliana Segre, attaccata a seguito delle sue parole, "dovrò essere cacciata anche dal mio Paese?". Ma le polemiche non si placano.
A rimpolparle ci pensa oggi il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che in un'intervista a SkyTg 24, sposta l'attenzione sulle piazze pro Palestina. Il titolare del Viminale sottolinea "l'inaccettabilità delle cose viste nell'indagine giornalistica di Fanpage" cosa che "è stata affermata anche da Giorgia Meloni e sarà sanzionata con degli allontanamenti dal partito giovanile di FdI", ha assicurato. Per poi aggiungere che però "l'antisemitismo che si traduce anche in azioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza e l'ordine pubblico non si è evidenziato da quel gruppo giovanile ma da ben altri che nelle nostre piazze e nelle nostre Università hanno bruciato le bandiere di Israele, gli assalti alla Brigata ebraica il 25 aprile, cose molto più pericolose che non sono state poste in essere da quel gruppo giovanile", ha aggiunto Piantedosi.
Per dire anche che "certe forme di compiacimento antisemita mascherate da discussioni asseritamente antisioniste e contestazioni di maniera al governo israeliano che in realtà celano dei veri pregiudizi nei confronti della comunità ebraica nazionale ed internazionale - ha osservato Piantedosi - sicuramente meriterebbero un accordo tra tutte le forze politiche per fare un'analisi critica al proprio interno ed allontanare non solo gesti condannati dalla storia ma anche azioni di tipo paramilitare esercitate nelle nostre piazze durante manifestazioni pubbliche".
Ma per il titolare del Viminale, anche il metodo usato nell'inchiesta giornalistica va stigmatizzato. E qui corre in soccorso della premier che, spiega, "lei voleva dire che sono inaccettabili quando sono unidirezionali, rivolti sempre verso una sola parte. Voleva dire che se si usassero questi metodi in tanti sodalizi, centri sociali, associazioni giovanili di altri partiti ne vedremmo delle belle", assicura.
Le parole di Piantedosi non lasciano indifferenti le opposizioni, che vedono nel ragionamento un modo per "minimizzare" e "sottovalutare" gli "atteggiamenti fascisti e razzisti di cui è permeata la giovanile del primo partito di governo e che la stessa giovanile invita a mantenere coperti, come si è visto dal servizio". Dice Simona Malpezzi, capogruppo in Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza, che "per farlo il ministro stila classifiche paragonando GN agli studenti che manifestano in piazza, ritenendoli più pericolosi. Qui non si tratta di classifiche: o si è razzisti e antisemiti o non lo si è. Non esistono vie di mezzo", ha detto la deputata esortando il ministro a tirare fuori i dati che supportano le sue accuse. Per l'esponente Pd, "l'inchiesta di Fanpage ha messo in evidenza un tessuto culturale pericoloso che ha radici inaccettabili. Perché sono quelle radici a doverci preoccupare tutti". Parole sottoscritte dall'eurodeputato Matteo Ricchi che dice che "dal Ministro degli Interni ci aspettiamo risposte e non benaltrismo. Basta ipocrisia", conclude.
Gli studenti: piazze antisioniste non antisemite
Neanche agli studenti, spesso protagonisti delle piazze pro Palestina, poiacciomno le parole del ministro. "Oltre che ribadire ancora una volta che ciò che si è visto nelle piazze e nelle università non è antisemitismo, bensì antisionismo - sostiene il gruppo universitario Cambiare Rotta -, dunque opposizione al regime sionista d'apartheid dello stato illegittimo di Israele che, con il sostegno e la complicità dell'Occidente, sta perpetrando un vero e proprio genocidio contro il popolo palestinese e si sta rendendo colpevole di un'escalation bellica in tutto il Medioriente, vogliamo sottolineare che la violenza è venuta invece, proprio come dimostra l'indagine condotta da Fanpage, dagli ambienti sionisti e fascisti di questo Paese. Come accaduto il 25 aprile, quando è stata la brigata ebraica ad assaltare i pro Palestina con bombe carta, e non il contrario, e come successo a personaggi noti come Karem from Haifa e Chef Rubio, che sono stati aggrediti in maniera squadrista con pestaggi violenti dai sionisti, lasciati chiaramente impuniti da questo governo".